Google e Apple: una guerra infinita

Google e Apple: una guerra infinita



La relazione di amore-odio tra Apple e Google ha subito, negli anni, una serie di alti e bassi che il New York Times analizza in un recente articolo. Pochi anni fa, Google era un partner importante di Apple: basti pensare a Steve Jobs ed Eric Schmidt presentando congiuntamente iPhone nel 2007. Nel 2006, lo stesso Eric Schmidt entrava nel CDA di Apple. Cosa è venuto quindi a rovinare la relazione tra i due giganti dell’informatica?

Dal momento in cui Google ha lanciato Android, la relazione con Apple è andata degradandosi con il crescente successo della piattaforma mobile. In seguito, una serie di obiettivi commerciali comuni hanno allontanato le due compagnie, fino a giungere alla separazione dei due CDA. Recentemente i rapporti si sono inaspriti con la causa contro HTC, nella quale Google appare essere il bersaglio indiretto.

Apple e Google hanno anche lottato per acquisire il controllo delle stesse compagnie. Nell’autunno 2009, dopo che Apple aveva mostrato un particolare interesse per AdMob, Google pagò un 25% in più rispetto all’offerta della casa di Cupertino, aggiudicandosi l’asta.

Ma la battaglia ora ha motivazioni personali, insiste il New York Times. Un investitore di Silicon Valley, rimasto anonimo, testimonia del livello di rancore raggiunto tra i due direttori generali:

“È la Terza Guerra Mondiale. Un’animosità impressionante sta motivando due tra le persone più potenti dell’industria. È una questione emotiva. La più grande battaglia di ego della storia. È uno scontro incendiario.”


Malgrado tutto, Apple e Google restano associate in certe aree. Google paga ad Apple milioni di dollari ogni anno affinché rimanga suo il motore di ricerca di default per Safari, iPhone e, presto, anche per iPad. Da diverso tempo però si specula sulla possibilità che Bing possa diventare il motore di ricerca predefinito per iPhone e, in futuro, anche iPad. Se tutto ciò accadesse, sarebbe un duro colpo per Google: implicherebbe una notevole perdita di utenti e un danno finanziario non trascurabile. Tra due contendenti, il terzo ne esce spesso vincitore: un’alleanza con Cupertino rappresenterebbe certamente per Steve Ballmer e Microsoft un’insperata opportunità di diffusione del proprio motore di ricerca Bing.

Negli ultimi giorni Microsoft ha ritirato l’app di Bing dagli App Store non americani, spiegando che rimandava il suo lancio internazionale per un futuro prossimo. Questo affare è tanto più strano che Bing per iPhone e iPod touch era stato reso disponibile nel dicembre scorso. Ci si chiede se si tratta di una reale necessità di aggiornamento del software oppure di una strategia per far crescere la tensione con Google.

Apple ha presentato brevettato iGroups, una nuova app per iPhone che fa uso di geolocalizzazioni. Apple dispone quindi della stessa tecnologia di Google Latitude e la sta applicando in settori “caldi” del mercato, come le reti sociali. Riferendosi a questa nuova battaglia nel campo delle piattaforme di geolocalizzazione, Joe Stump, co-fondatore di SimpleGeo, vede in questa lotta di brevetti e mercati uno stimolo per l’industria e il progresso in genere, dove gli utenti saranno i reali fruitori delle novità tecnologiche. Un’opinione che potremmo estendere all’intera guerra fra Cupertino e Mountain View: sicuramente non ci sarà un solo vincitore e le alleanze sono destinate a mutare, come i mercati ad evolvere; alla fine toccherà agli utenti imparare a trarre miglior partito da quanto questa guerra saprà produrre.

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