Se alcune delle grane legali capitate a Cupertino suonano lievemente pretestuose o fanno alzare il sopracciglio, quest’ultima è veramente curiosa. BetaNet avrebbe intentato causa contro Apple (e molte altre, tra cui Microsoft, Adobe, Autodesk, Sony e Kodak) per violazione di un proprio brevetto intitolato ” Sistema Sicuro per Attivare Software PC da Postazioni Remote”.
Nello specifico, la fumosa accusa formulata da BetaNet cita “i software iTunes, QuickTime (e non QuickTime Pro), Aperture e Mobile Me“:
Il file del programma contiene un primo programma di controllo che rappresenta una versione limitata del file del programma. Le informazioni di transazione della licenza sono inserite nella porzione dedicata alla shell di registrazione, e l’informazione viene poi trasmessa dalla shell di registrazione ad un programma di registrazione separato presente in un computer dedicato alla registrazione. Il programma di registrazione unisce le informazioni di transazione della licenza con un secondo programma di controllo – ottenendo così una versione completa del file – per generare un file finale univoco. Il file finale univoco viene infine trasmesso dal programma di registrazione alla shell di registrazione, e contiene il secondo programma di controllo che viene quindi integrato al programma principale, permettendo dunque la completa funzionalità del programma.
E’, per farla breve, una modalità con cui gestire le registrazioni del software da remoto, ed è talmente generica da potersi probabilmente applicare ad una casistica paurosamente ampia. Certo, ora occorrerà prima di tutto comprendere come funzionino nel dettaglio i meccanismi messi a punto da Apple per raggiungere lo scopo, e si dovrà tenere conto del fatto che alcuni dei software citati a esempio non hanno bisogno di alcun seriale (iTunes, QuickTime) e che in un caso non parliamo neppure di software, ma di servizi (Mobile Me). Insomma, altro giro altra corsa.