Dopo essere salito in aereo, un bontempone ha attivato Hotspot Personale su iPhone e l’ha ribattezzato “mobile detonation device” (dispositivo di detonazione mobile). È successo il finimondo.
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Tutti sanno che basta dire 3 volte di seguito la parola “bomba” in aeroporto, perché torvi agenti nascosti dietro le felci spuntino dal nulla, vi invitino a seguirli e di voi si perda ogni traccia. Per ragioni analoghe, è saggio evitare di dare nell’occhio, lasciare bagagli incustoditi o effettuare scherzi che possano essere travisati. Da una goliardata all’accusa di procurato allarme il passo è breve.
Sul volo Qantas QF481 da Melbourne e Perth di sabato scorso, tuttavia, è accaduto un fatto piuttosto increscioso.
Un simpaticone ha attivato l’Hotspot personale su iPhone, e per il network WiFi ha scelto un nome poco rassicurante: “dispositivo di detonazione mobile.” Si trattava evidentemente di uno scherzo, ma qualcuno l’ha preso sul serio e così, dopo aver informato gli assistenti di volo, la notizia è rapidamente giunta alle orecchie del comandante e della sicurezza aeroportuale. Risultato, il 40% dei passeggeri si è rifiutato di decollare senza un check-up del velivolo, e così sono stati tutti sbarcati per le routine di ispezione. Due ore dopo, sono stati nuovamente re-imbarcati e il volo è proseguito fino a destinazione senza ulteriori intoppi.
La morale della favola è sotto gli occhi di tutti. In aeroporto la gente ci va per viaggiare in sicurezza; per l’intrattenimento, meglio il cabaret.