Martin Fichter, l’attuale presidente di HTC America, si è recentemente soffermato sull’iPhone e il suo dilagante successo. Oramai, afferma, ha fatto il suo tempo e ha cessato di essere quell’oggettino “cool” tanto in voga tra i giovani, tanto che soprattutto negli ambienti scolastici e accademici sarebbe oramai considerato sorpassato dalla concorrenza.
E’ sul palco del Mobile Future Forward di Seattle che Fichter si è sbottonato. A suo dire non è tanto una questione di innovazione -“tutti innoviamo”- quanto piuttosto di un effetto “cool” che oramai si è edulcorato fino a scomparire:
Apple innova. Samsung innova. Noi innoviamo. Tutti innovano. E tutti stanno investendo in cose diverse per il consumatore finale. Ho riportato mia figlia al college […] e ho parlato con qualche ragazzo al suo piano. Nessuno di loro possiede un iPhone perché, mi hanno detto, ‘il mio papà ha l’iPhone.’ C’è qualcosa di nuovo e interessante che sta avvenendo sul mercato. L’iPhone diventa sempre meno ‘cool’ di quel che era. Avevano tutti degli HTC, dei Samsung e persino telefoni di qualche produttore cinese. Se guardi nei campus dei college, i MacBook Air sono cool, e gli iPhone non più. Li usiamo noi qui dentro, gli iPhone, ma i ragazzi oramai non li considerano più ‘cool.’
Dal canto suo, HTC si è posizionata al quinto posto per vendite mondiali di smartphone nel secondo trimestre fiscale, dimostrando una caparbietà che le fa onore. Pensiamo al supporto appassionato dedicati ad Android, ma anche a Windows Phone 7, senza contare l’interesse ventilato per quel WebOS prematuramente azzoppato da HP.
Certo è che, con tutto il fervore registrato attorno ad iPhone 5 e ai nuovi servizi di iCloud, è difficile verificare questo effetto “uncool” di cui parla Fichter; e sarà pur vero che i teenager si rivolgono alla concorrenza, ma gli ultimi dati sulle vendite dei dispositivi iOS ostentano senza pudore numeri da capogiro. Il resto, francamente, è chiacchiere.