Una band da disco di platino negli Usa, pluripremiata e con hit come Sugar, We’re Goin’ Down. Chiunque di noi si sarebbe aspettato che i brani dei Fall Out Boy fossero nati in una sala di incisione accessoriata al massimo, e con software molto complessi.
In realtà non è così: le loro hit sono state create tutte su GarageBand, il software consumer per la registrazione musicale presente nel suite iLife (in bundle con ogni Mac). Ovviamente non parliamo del brano nella sua versione finale, ma delle demo create dal cantante Patrick Stump, che per immaginare e creare i brani usa un mix tra strumenti software e registrazioni live. I brani così realizzati, vengono poi consegnati agli studi professionali solo per i tocchi finali.
“La bellezza di GarageBand è che fa solo quello che vuoi fare”, afferma Stump in questa nuova case history di Apple, “È un sequencer e puoi usarlo per registrare ed editare audio. E funziona sul mio portatile. Ho potuto comporre e registrare in aereo o sul treno ad alta velocità. Mi ha reso davvero produttivo, perché non devo pensare a dive e quando comporre”.
GarageBand in effetti è uno strumento economico per chi, magari, vuole cominciare a fare musica, ad autoprodursi, senza investire troppo denaro. Per questo credo che questo nuovo articolo sul sito di Apple sia particolarmente interessante. Stump non ha sempre usato GarageBand, come molti altri musicisti ha usato un banalissimo Portastudio per i suoi primi esperimenti. Subito dopo però è passato al digitale e al midi. Per questo usava delle workstation Pro Tools. Finché un giorno il software ha fatto una bizza di troppo: “Un giorno mi sono ritrovato a non riuscire a registrare con un Digi 002, mentre tutto mi sembrava collegato e funzionante, ma ricevevo un errore di comunicazione e impazzii (…) Quindi giusto per divertimento iniziai a giocare con GarageBand”.
Dopo poche ore Stump stava registrando, magari con meno opzioni a sua disposizione, ma senza alcun errore di sistema che potesse ostacolare la fase creativa. “Non credo sia un programma giocattolo”, afferma Stump, “Può fare di tutto e non c’è proprio ragione per non usarlo”.
Proprio la semplicità di GarageBand è quello che ama il compositore. Usando Musical Typing spesso non c’è bisogno nemmeno di plugin esterne per immettere delle note, quindi è possibile iniziare a comporre con un semplice MacBook, usando la tastiera del computer per archiviare le idee. “Posso registrare sulla tastiera del MacBook e poi sistemare il ritmo e le imperfezioni in un secondo momento”. La velocità è la chiave delle creatività: minore è il tempo che passa tra l’idea e la registrazione, maggiore il risultato. Così uno strumento semplice come un Mac può diventare una buona via di mezzo utile a tutti.
Tra le tante sorprese rivelate in quest’intervista anche un’altra chicca: molto spesso le registrazioni di GarageBand e i nuovi loop creati dalla band vengono riprodotti durante i live. Come? Semplice, riversandoli su iPod.