Se da una parte l’iPhone di prossima generazione supporterà quasi certamente LTE, d’altro canto non tutti i network mobili del mondo saranno nativamente compatibili col nuovo smartphone con la mela. Tant’è che, proprio in questi giorni, entrambi i principali carrier sudcoreani sono alle prese con le negoziazioni con Apple, per convincerla a supportare la propria implementazione di LTE.
La notizia l’ha data il Korea Times poche ore fa:
KT è in trattative con Apple per persuaderla a supportare nel venturo iPhone le frequenze di 1,8 GHz utilizzate nel network di KT” ha affermato un dirigente senior, chiedendo di non essere identificato. Il portavoce di KT Kim Yoon-jeong ha declinato ogni conferma.
La società, recentemente entrata nell’arena degli smartphone LTE in competizione con rivali del calibro di SK ed LG, sta cercando di convincere Apple a supportare la connettività LTE nel suo nuovo iPhone, secondo i dirigenti KT.
Anche SK telecom sta facendo pressioni in questo senso. I dirigenti del principale carrier mobile nazionale sono attualmente nel quartier generale di Apple in California per persuaderla a supportare le frequenze LTE di SK per i suoi clienti locali.
Il fatto è che l’LTE dell’iPad 3 opera esclusivamente sulle frequenze di 700 MHz e 2100 MHz, che di fatto lo rendono compatibile solo con AT&T e Verizon negli Stati Uniti, e Bell, Rogers e Telus in Canada. Una scelta costata cara a Cupertino, e foriera di diverse grane legali qua e là per il mondo. In Corea del Sud, invece, l’LTE passa per lo spettro frequenziale degli 800 MHz e 1800 MHz, vale a dire le frequenze adottate anche in Europa, Australia e vari altri mercati. Se le istanze dei carrier trovassero accoglimento, il numero di paesi pienamente compatibili con iPhone 5 sarebbe estremamente più alto rispetto a quanto visto col nuovo iPad.
Ci si domanda tuttavia che senso abbia esercitare pressioni simili a poche settimane dal debutto del nuovo telefono, visto che le sue specifiche sono state oramai finalizzate mesi fa. Forse, ipotizza MacRumors, la questione del contendere riguarda gli aspetti contrattuali della partnership più che un avallo tecnico in sé. Ma se ciò fosse vero, la compatibilità con le reti LTE nostrane non sarebbe neppure in discussione.