“I Mac costano troppo”. Me lo dicono tutti, tutti quelli che un Mac lo vorrebbero tanto, ma che ritengono ugualmente che il prezzo sia spropositato. Ora non voglio aprire l’ennesima violenta discussione sul fatto che i Mac costino tanto o poco. Qualcuno ritiene che i vantaggi del pacchetto hardware e software venduto con un Mac valga la spesa, altri no. C’è chi ritiene che Sky valga l’abbonamento, altri no. Insomma, questione di opinioni e gusti. Quello di cui vi parlo in questo post è un ragionamento sull’effettivo calo dei prezzi delle macchine Apple. Questa, invece, è una realtà difficilmente discutibile.
Come ci illustra bene Apple Matters con alcuni grafici sul costo delle varie linee di prodotto (portatili e fissi, personali e professionali). Tutti i Mac hanno visto una crescente e convinta compressione dei prezzi. E non solo perché l’informatica, oggi, costa di meno. Sarebbe stupido non vedere che il calo dei prezzi è iniziato in modo più convinto dal rientro di Steve Jobs in Apple, nel ’97. Dall’introduzione del Mac Mini credo sia chiaro per tutti: Apple si vuole riprendere il mercato consumer, abbandonare l’immagine del prodotto d’elite senza fare a meno della tradizione di qualità.
Gli interrogativi allora cambiano: quale sarà l’impatto sui fan di vecchia data? Fino a che punto si potrà parlare di alta qualità a prezzi realmente competitivi? E soprattutto: questo desiderio di Apple è ben noto a tutti, o l’immagine di marca costosa è troppo difficile da eliminare?