Un recente resoconto del New York City Police Department (NYPD) svela che il tasso di criminalità aumenta del 40% rispetto alla media della città, quando di mezzo ci sono i gingilli e i computer Apple.
Secondo il commissario di polizia Raymond Kelly, quest’anno si è verificato un incremento del 40% dei crimini relativi ai prodotti con la mela, contro un più modesto +4% di quelli “generici”; per capirci, stiamo parlando di 11.447 reati relativi ad Apple tra gennaio e settembre, contro i 3.280 del medesimo periodo dell’anno scorso.
I numeri, ne dettaglio, fanno spavento:
- Tra il primo gennaio e il 23 settembre, su 79.335 crimini commessi, 11.447 riguardavano prodotti Apple.
- Tra tutti gli episodi di furto con scasso, 250 possono considerarsi “generici” mentre 511 hanno a che fare con prodotti Apple.
- Quest’anno sono stati accertati 606 furti semplici, con un incremento del +4% su base annuale; ma quelli relativi ai prodotti Apple sono aumentati fino a 968 casi, ovvero +160%.
- Per quanto concerne i furti di ingente valore, su 2.600 episodi, 1803 interessavano i prodotti Apple.
Ad ogni modo, non è una questione di brand; l’incremento generalizzato della criminalità ha origini complesse e ramificate, e soprattutto tocca anche i dispositivi della concorrenza, anche se non è chiaro con quale impatto. Senza contare che stiamo parlando solo di crimini accertati; come dire, la realtà è perfino peggiore.
Nel filmato che vedete qui sopra, un ladro tenta di fuggire attraverso i tornelli meccanici della metropolitana di New York dopo aver spintonato e rubato l’iPhone di un uomo sulla banchina. La gente sul posto tenta di bloccargli il passaggio, ma alla fine il tizio si dilegua e non verrà più acciuffato. Find my iPhone, in casi come questi, potrebbe rivelarsi il canonico uovo di Colombo.