I profitti Apple per l’anno fiscale 2012 hanno raggiunto la vertiginosa quota di 40 miliardi di dollari, cifra mai neppure avvicinata da nessuna società del settore tech. A dirla tutta, l’unica società al mondo ad aver fatto più di 40 miliardi di profitti in un anno è la Exxon Mobil, gigante del settore petrolifero.
Nonostante questi numeri da record, il valore di Apple in borsa sta calando e i mercati sembrano non avere più speranze di crescita nella società. Facendo un semplice confronto con Amazon che ha schierato il suo Kindle Fire HD contro l’iPad, possiamo notare come la società di Jeff Bezos abbia registrato un totale di 5 miliardi di utili dal 2003 -primo anno con bilancio positivo- alla fine del 2011.
Nell’ultimo trimestre noto, Amazon ha perso 274 milioni di dollari anche se gli analisti sperano in un ritorno in attivo già all’inizio di quest’anno (oggi stesso saranno pubblicati i risultati fiscali). In un’analisi di Bloomberg, Mark Gimein ha scritto che
“Secondo i paramentri tradizionali, i guadagni di Amazon sono così bassi che non ha quasi senso parlarne. […] Apple rende così tanti soldi che gli investitori sono diffidenti rispetto ad un’ulteriore crescita. In netta contrapposizione, Amazon ha fatto così poco che, paradossalmente, la sua prospettiva di crescita è illimitata”.
Anche le filosofie che inspirano le due società sono contrapposte. Apple vende hardware e considera i suoi servizi aggiuntivi (App Store, iTunes Store, iCloud ecc.) come incentivi per aumentare le vendite dei prodotti. Al contrario, Amazon ha iniziato a vendere hardware con profitti limitati o, in qualche caso, rimettendoci solo per fare da trampolino ai propri contenuti.
Se Jeff Bezos aspira a vendere quasi gratuitamente i propri Kindle per fare profitti con la pubblicità e con la vendita di contenuti, Apple sembra non considerare nemmeno questa opportunità e, almeno per il momento, i conti in banca le danno ragione.