Bisogna ammettere che, anche per chi non acquista su iTunes Store, navigare nella home del negozio integrata nel jukebox è sempre piacevole. Questo perché le pagine sono gradevoli, e ci permettono a colpo d’occhio di individuare le novità musicali del momento. Vi siete mai chiesti quanto possa essere importante, per il successo di vendita di un brano, apparire in un banner dello splash screen di iTunes Store?
Secondo questo interessante articolo apparso sul Wall Street Journal se un album appare per una settimana sulla home page di iTunes è in grado di vendere sullo store digitale cinque volte di più di quanto farà nelle tre settimane successive, quando non sarà in home page. E allora la domanda è: cosa faranno le case discografiche per ottenere da Apple un piccolo spazio in home? Se pensate al semplice acquisto di banner vi sbagliate, c’è di più. Ecco da chi è composta la redazione iTunes Store Usa di Cupertino, e quali politiche pratica. Anche se a Lily Allen non piacciono…
Secondo questo interessante articolo, infatti, Apple assegnerebbe spazi in home page in cambio non di denaro, ma di esclusive, versioni speciali dei brani o prezzi ridotti. Così come ha fatto Rhapsody, la redazione di iTunes Store ha evitato lo sfruttamento della vendita dei banner, con lo scopo di dare l’impressione di poter dare “raccomandazioni” in base al suo gusto musicale, recuperando lo spirito dei vecchi negozietti di musica indipendente. Questa “libertà” che si prende, dipende anche dal fatto che al momento iTunes Store non è considerata una fonte di profitto fondamentale per Apple, dato che il grosso arriva da iPod.
Molto spesso (e se notate a volte succede anche su iTunes Italia) molti artisti emergenti acquisiscono spazio su iTunes Store solo perché piacciono alla redazione, che può approfittarne per dimostrare il suo potere di influenza nella promozione dei brani, tanto che qualcuno la definisce già la nuova Mtv.
Gruppi come gli Gnarles Barkley hanno ricevuto una grande spinta propulsiva da iTunes, tanto che in Regno Unito la loro Crazy è diventata il primo brano ad entrare nel primo posto della hit list vendendo solo digitalmente. Per Apple le etichette indipendenti coprono il 15% delle vendite di musica su iTunes, mentre nei rivenditori fisici americani si arriva ad un massimo del 5%.
Ovviamente questo ragionamento non vale solo per gli emergenti. Quando la Warner Music decise di promuovere su iTunes Store Usa dei vecchi dischi di Prince, in occasione della sua performance al Super Bowl, ha preso contatti con iTunes. La risposta di Apple a Warner è stata: “Ci piacerebbe offrire questi dischi ad un prezzo speciale” e in cambio l’etichetta ha chiesto spazio negli iTunes Music Tuesdays e in home page. Detto fatto: gli album sono stati venduti a 7,99$ (2$ in meno dello standard) e grazie alla promozione in home page gli album sono entrati immediatamente in classifica.
Ma le richieste di Apple, a volte, non piacciono agli artisti. Come a Lily Allen, che in un’intervista radiofonica ha dichiarato: “Loro non pubblicizzano il tuo album a meno che tu non gli fornisca materiale extra”, ed ha accusato Apple di averle chiesto in fretta e furia una versione speciale di un suo brano. Risultato: ha fornito un “remix spazzatura”, promettendo però ai suoi fan di regalare qualcosa di meglio sul suo MySpace.
Decisamente più disponibile, invece, Josh Deutsch della Downtown Records, che è arrivato a portare l’artista urban Kevin Michael a Cupertino, per cantare di fronte alla redazione di iTunes. Lo staff, stupito, ha richiesto una collezione esclusiva dei suoi brani che sarà venduta con ampio spazio sullo store il mese prossimo, prima ancora dell’uscita fisica del suo cd di debutto.
Ma da chi è composta la redazione iTunes di Cupertino? Questa redazione si trova nella sede principale di Apple, in un’area che si distingue dalle altre solo per i poster di band musicali sui muri. Nello staff ci sono Alex Luke, un deejay esperto e piuttosto celebre, Bruno Ybarra, che gestisce le relazioni con le etichette indipendenti, Denzyl Feigelson, un sudafricano che è stato manager per il tour Graceland di Paul Simon ed è responsabile del progetto Live from London. In totale ci sono dozzine di esperti, che ogni settimana discutono per ore della home page dello store. Dalla quale, forse, dipenderanno le sorti digitali (almeno) di molti artisti. Sarebbe bello sapere, invece, i nomi di chi si occupa di iTunes Italia. E capire se i principi di promozione, e la disponibilità delle etichette, sono gli stessi…