Proprio nel bel mezzo del braccio di ferro con l’FBI per la crittografia su iPhone, Apple ha fatto entrare tra le sue fila di ingegneri Frederic Jacobs, il creatore di Signal. È l’app di messaggistica utilizzata “ogni giono” anche da Snowden.
[related layout=”big” permalink=”https://www.melablog.it/post/188497/tim-cook-sblocco-delliphone-5c-del-killer-di-san-bernardino-equivalente-software-del-cancro”]Mentre la questione legata alla richiesta dell’FBI di sbloccare un iPhone 5c appartenente a uno dei killer della strage di San Bernardino continua a tenere banco sulle prime pagine, il no da parte di Apple continua a restare fermo.[/related]
Non si tratta di un’assunzione vera e propria: Jacobs inizierà timbrare il suo cartellino a Cupertino come stagista, in qualità di addetto alla sicurezza di CoreOS; una decisione che sopraggiunge all’apogeo della tensione tra Apple e l’FBI riguardo la creazione di una versione speciale di iOS destinata all’analisi forense.
L’interessamento di Apple per Jacobs giunge in un momento in cui la mela sta sviluppando tecnologie di protezione dei dati che “neppure lei è in grado di eludere.” E intendiamoci, iMessage è già di per sé un protocollo molto sicuro, consigliato addirittura nei testi dell’ISIS, ma soffre di un difetto che Jacobs stesso ha evidenziato tempo addietro in tempi non sospetti:
“Volevo portare queste tecniche di crittografia forte agli utenti iPhone. Il servizio di messaggistica di Apple non è perfetto. Per esempio, la sua tecnologia proprietaria rende impossibile per la comunità individuare vulnerabilità e chiudere i buchi. Signal, invece è aperto, libero, collaborativo e facile da usare.”
Quali frutti porterà questa collaborazione, è presto per dirlo, ma una cosa forse possiamo azzardarla. L’impressione è che la stretta sulla sicurezza voluta da Tim Cook fosse qualcosa di più che semplice marketing, come accusano dall’FBI. E all’improvviso, il futuro di iOS diventa più nebuloso.
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