L’intransigenza è intransigente per vocazione e spesso cieca per natura. In Russia Apple è finita sotto i riflettori non per i gadget che crea e per la filosofia squisitamente consumistica che persegue, ma per il suo iconico logo. La mela morsicata, a dire degli estremisti cristiano ortodossi, è “blasfema” e va sostituita con delle croci.
Alcuni conservatori russi sono insorti recentemente contro Cupertino, rea di aver scelto un logo che richiamerebbe direttamente il simbolo del peccato originale di Adamo ed Eva nella Genesi. Vai a spiegare che quella mela trova ispirazione nell’altra mela, anch’essa leggendaria, che cadde in testa al matematico ed astronomo Isaac Newton e che ispirò le famose intuizioni sulla legge di gravitazione universale.
Un cortocircuito che nasce dalla maggiore importanza politica del Patriarcato di Mosca, soprattutto alla luce delle recenti contestazioni delle Pussy Riot, e che ha portato sui tavoli del parlamento russo nuove e ben più severe leggi anti-blasfemia. Una sterzata che rischia di travolgere Cupertino, fino al punto di rendere necessaria la modifica dello storico logo. E in qualche parte del paese, gli attivisti hanno già coperto le entrate di alcuni rivenditori ufficiali apponendovi sopra delle croci in legno.
Su Interfax si legge che il partito polito Yabloko sta cercando di contrastare questa pericolosa tendenza, definita senza mezzi termini “uno stato di polizia clericale” che sta “deliberatamente alimentando il conflitto tra la Chiesa ortodossa russa e la società civile laica.” Oltretutto, Yabloko in russo significa “mela.” Quando si dice il caso.