Per 30 anni, nessun manager o impiegato Apple -foss’anche Tim Cook in persona- ha potuto mettere piede nel patio del Playa Carmel, un bellissimo hotel californiano a due ore di macchina da Cupertino. Ora che è stato acquisito da un’altra società, tuttavia, il divieto è stato rimosso, tant’è che Apple ha già prenotato un meeting nell’hotel. La parte più interessante, tuttavia, è la storia che c’è dietro.
L’ha raccontata Frank Rose nel suo libro West of Eden: The End of Innocence at Apple Computer, paragonandola ad una “baldoria da college a tutta birra” in cui il Macintosh team non soltanto fece il bagno nudo in piscina, ma ebbe perfino il coraggio di accendere un falò:
Mentre [Elliot] era occupato a consumare la cena nella sala principale del Playa, vide una dozzina di ingegneri Macintosh nuotare nudi nella piscina esterna illuminata; ha riso sommessamente e ha continuato col suo pasto, noncurante dei cortesi -e strozzati- inviti a desistere delle signore sconvolte presenti alla scena. Dopotutto, era lui il guardiano della cultura aziendale di Apple, e se questo era quel che doveva proteggere, non si sarebbe tirato indietro.
Dopo un simile spettacolo, al team fu gentilmente chiesto di sparire e di non farsi più rivedere, almeno fintanto che è esistita la vecchia gestione. Coi suoi giardini lussureggianti e le strutture per i meeting, il posto merita davvero una visita, ed ecco spiegato perché ad Apple non hanno perso tempo con le prenotazioni. E poi, il Playa permette di bagnarsi nella famosa piscina profanata dal team Macintosh: mica pizza e fichi.