Il mercato ci ha messo qualche giorno a riprendersi dalla sorpresa. Crucial, la famosa azienda produttrice di SSD, ha rilasciato da pochissimo delle unità di memoria SSD da 960GB al prezzo stracciato di 550 euro. Si tratta di un vero e proprio terremoto, visto che le unità SSD sono vendute a peso d’oro: la stessa Apple vende le sue unità di memoria SSD a circa 2 euro al gigabyte, il che è -sia detto per inciso- circa 3 volte più caro del prezzo di mercato.
La memoria Micron M500 SSD di Crucial, che sarà presto in vendita, fa uso della nuova tecnologia NAND da 20nm e sarà disponibile come unità da 2.5”, mSATA e M.2, ossia negli standard di dimensioni per i computer attuali e per i laptop ultra sottili della prossima generazione.
Il prezzo di 550 € annunciato per l’unità SSD da 960GB è reso possibile dall’impiego della tecnologia a 20nm, la quale abbassa i prezzi di fabbricazione, ma sopratutto dal supporto di Micron, uno dei più grandi fabbricanti di memorie al mondo. Micron si sta espandendo ulteriormente grazie alla prossima chiusura delle trattative per l’acquisto di Elpida.
Non c’è dubbio che la linea di prezzi imposta da Crucial/Micron avrà forti conseguenze sul mercato. La concorrenza, fra cui Samsung, che resta il maggiore fabbricante di chip NAND, dovrà adattarsi per poter continuare a vendere e questo implicherà un vero e proprio crollo dei prezzi delle unità SSD nel corso dell’anno 2013, mentre le capacità delle memorie dovrebbe aumentare, con gran gioia dei consumatori. Nelle prossime settimane ci aspettiamo di vedere l’inizio di questa reazione a catena, con i prezzi che annuncerà Intel, legato al produttore Hynix.
Gli utenti Apple dovrebbero fare ora una pausa riflessiva, prima del prossimo acquisto. È molto probabile che Apple abbassi i propri prezzi delle SSD e, se non è presto il caso, sarebbe bene acquistare a parte l’unità SSD per il proprio MacBook Pro. La stessa Crucial propone una pagina destinata agli utenti Apple, con tanto di descrizione di come montare le memorie sul computer e un resoconto della loro compatibilità con i prodotti di Cupertino.
Via | MacBidouille