Tim Cook era uno dei candidati all’onoreficenza Persona dell’Anno 2012 del Time, ma non ce l’ha fatta. Al suo posto, e per la seconda volta, è stato premiato l’attuale presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Nel profilo tracciato sull’iCEO dalla testata, tuttavia, emergono interessanti dettagli e citazioni inedite che svelano il carattere e l’approccio di Cook. Ecco cosa è emerso.
A quanto si legge, il carattere di Cook è un buon connubio tra una “calma contegnosa” e una “focalizzazione intensa,” in grado di infiammare i cuori quando occorre spronare, ma capace di placare i collaboratori se gli animi si infiammano. E in qualcosa, tutto sommato, somiglia anche a Jobs:
Come Jobs, Cook non può soffrire gli idioti né con gioia né in qualunque altro modo (a parte quando è costretto, tipo quando parla coi giornalisti). Dietro le quinte, quella calma misurata può -se la leggenda dice il vero- diventare un gelo senza pietà nei confronti di confusione e incompetenza. “Ho sempre ritenuto la necessità necessità di mostrare un senso di urgenza nella gestione delle cose importanti una qualità necessaria alla leadership” afferma. “Apple opera ad un passo rapidissimo, e la mia esperienza è che i problemi chiave raramente si risolvono da sé.”
Riguardo la sensazione di incertezza emersa in questi ultimi mesi con le oscillazioni in borsa e il flop delle mappe in iOS 6, Cook ostenta un approccio addirittura serafico:
Niente di tutto ciò sembra impensierire particolarmente Cook. “Lavoro per Apple da 15 anni” spiega “so quello di cui parlo. Ma non vorrei che sembrasse tutto prevedibile. In realtà non si può fare previsioni. È sempre stato così.”
Fino ad oggi, spiega il Time, Cook ha sostanzialmente vissuto di eredità; tutti i prodotti lanciati in questi ultimi mesi infatti erano stati voluti e seguiti da Steve Jobs, e quindi la vera sfida arriverà con le prossime generazioni di hardware. Cook è perfettamente cosciente di quel che lo aspetta, e non si dà per vinto: il suo scopo è di portare Apple in nuovi mercati per rompere lo status quo:
La grande prova per Cook sarà la ricerca di una nuova categoria vulnerabile al cambiamento, da aggredire e stravolgere di sana pianta.
Chiedo a Cook se lo farebbe, cioè se continuerebbe nel modus operandi di Apple per gli anni a venire. Si fa una risata, seducente come al solito, e dice “sì. Sì. Senza dubbio.” E quando ciò accadrà, vedremo finalmente Cook in azione, e potremo saggiarne l’operato.
Non lo dicono né il CEO né il giornalista, ma è l’accenno ad iTV è evidente. Gli ultimi rumors confermano l’esistenza di smart TV con la mela da 46″ e 55″ in fase di test presso gli impianti Hon Hai. La grande sfida, insomma, sta per avere inizio.
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