Arrivano dall’America i primi segnali concreti dell’imminenza di una nuova versione del popolare all-in-one di Apple, il fortunato iMac.
Almeno due fonti indipendenti tra loro segnalano l’indisponibilità o lo slittamento delle consegne di iMac ordinati: le nuove date sono posticipate di almeno 7 giorni, con punte di 15.
Dall’oriente non giungono voci su problemi di approvvigionamento di componenti (tra l’altro la scheda tecnica dell’attuale iMac non prevede componenti particolarmente nuovi) e visto il lungo ciclo vitale del prodotto è naturale interpretare l’improvvisa riduzione delle scorte come un segnale inequivocabile dell’imminenza di una nuova versione.
Come saprà di certo chi ci segue, situazioni di questo tipo si sono spesso verificate in passato: Cupertino ha, come molte altre aziende, l’abitudine di attendere l’esaurimento del prodotto corrente dai suoi magazzini prima di introdurre la nuova versione.
Un esempio di questa politica lo si ritrova proprio osservando la storia di iMac: il passaggio tra iMac G4 e iMac G5, infatti, non fu indolore; Apple esaurì le scorte del vecchio modello prima del previsto e si dovettero attendere diversi mesi prima della disponibilità della nuova versione.