Stando ad una ricerca condotta da JAMF su 1.285 impiegati corporate in tutto il mondo, è emerso che le risorse umane equipaggiate con Mac invece di computer Windows lavorano meglio e producono di più dei loro colleghi.
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Qualcosa l’avevamo intuita quando IBM ha deciso di acquistare 100.000 Mac da distribuire ai propri dipendenti, giustificando l’investimento con maggiore produttività e soprattutto minori costi di gestione; e azioni analoghe sono state messe in campo successivamente anche colossi del calibro di SAP e General Electric. Ora però arrivano conferme più dirette.
Il 97% degli intervistati ha infatti affermato che il Mac ha avuto un impatto importante sulla produttività personale; la creatività invece era aumentata nel 95% dei casi. Infine, il 91% ha registrato un aumento consistente nella collaborazione coi colleghi.
Ma la metrica più interessante forse è un’altra: per ben il 79% del campione, senza Mac la qualità del lavoro complessiva calerebbe in modo drastico.
Il Mac si dimostra stabile e poco prono ai blocchi tipici del mondo Windows. Nel 40% dei casi, gli intervistato hanno affermato di non aver avuto nessuna grana col proprio computer Apple, e tra quelli che hanno sperimentato noie, nella maggior parte dei casi si trattava di problemi di rete, e non di hardware o rogne software. Anzi, il 74% degli ex-utenti Windows afferma di aver registrato meno seccature da quando sono passati a Mac.
Ma perché tutti questi utenti preferiscono Mac a PC? Le risposte più gettonate sono: facilità d’uso e affidabilità, integrazione, design, familiarità con l’ecosistema, oltreché la continuità tra Mac, iPhone e iPad. Infine, nell’89% dei casi, le app per Mac sono considerate più facili da usare rispetto alle controparti Windows.