Negli ultimi anni il numeri d’incidenti stradali nel New South Wales australiano è calato sensibilmente, ma curiosamente, è salito quello dei pedoni investiti. Qualcuno ha subito alzato il dito contro gli utenti iPod i quali, in una specie di (testuali parole) “trance da zombie” tutta da dimostrare, finirebbero coll’andare a spasso senza cognizione di causa, rischiando di farsi male. Per questa ragione, c’è chi chiede il bollino nuoce gravemente alla salute o giù di lì.
Sarà perché è il paese in cui per legge solo un elettricista autorizzato può sostituire una lampadina e i taxi devono portare sempre una balla di fieno nel bagagliaio, fatto sta che il Pedestrian Council of Australia è molto preoccupato per quegli utenti che camminano per la strada con le cuffiette alle orecchie e la musica a tutto volume, mettendo a rischio la vita propria e quella degli altri. Ecco perché, scrive il Sydney Morning Herald, è stata istituita una campagna per sensibilizzare l’opinione pubblica al problema.
Dice Harold Scruby, del comitato pedoni:
Il governo sembra molto felice di legiferare sui punti di demerito inflitti a quanti ascoltano la musica a volume troppo alto nelle loro macchine, ma apparentemente si lava le mani dei dispositivi d’ascolto in mobilità, che ormai sono divenuti aggeggi letali d’intrattenimento. Dovrebbero approvare delle sanzioni per la gente che si comporta con tanta leggerezza verso il benessere proprio e altrui. Dovrebbero costringere i produttori ad indicare i rischi che corrono con questo o quel prodotto.
In effetti, qualcosa non torna in quell’orrendo +53% registrato nel numero dei pedoni investiti, che rappresenta ben 25 punti percentuali in più rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso. Ed è certamente un problema molto sentito, se solo nel 2009 la polizia del New South Wales ha comminato ben 406 multe da 00 l’una per disattenzione verso la sicurezza stradale. Ma prima di parlare da “morte da iPod” e coinvolgere il governo, forse è il caso di stilare statistiche con criteri scientifici, trarne conclusioni ragionevoli e infine definire eventualmente linee di condotta generali. Il rischio, infatti, è di lasciarsi trasportare dalla sensibilità personale, o peggio, dal sentito dire.