La rivoluzione informatica della seconda metà del secolo scorso è stata basata sul silicio, materiale principale per la costruzione dei transistor prima e dei microchip poi.
Anche la zona San Jose (California, USA), sede delle principali aziende protagoniste della rivoluzione, ha assunto il nome di Silicon Valley, in onore dell’elemento chimico n°14.
Nel nuovo millennio, tuttavia, le cose sono destinate a cambiare, e il silicio sta per lasciare il posto a nuovi materiali.
Intel è all’avanguardia nella sperimentazione di nuovi composti per la costruzione dei microprocessori e ha recentemente annunciato lo sviluppo dei primi prototipi funzionanti (ma funzionanti davvero, in calcolatori su cui girano i priciapli sistemi operativi, tra cui Mac OS X) di processori silicon-free.
Il silicio è stato sostituito dall’afnio, numero atomico 72, e Intel promette faville. Transistor grandi la metà, un taglio del 30% nel consumo energetico, almeno il 20% in più di prestazioni.
Entro la fine di quest’anno i chip all’afnio saranno pronti per la commercializzazione.
Non resta quindi che buttarsi a capofitto in questa nuova avventura, senza dimenticare di onorare il silicio per oltre 50 anni di servizio: Addio, e grazie per tutto il pesce…
[via Macworld Italia]