Intel non vuole Vista. Alternativa OS X possibile?

Intel non vuole Vista. Alternativa OS X possibile?


La notizia ha fatto un certo scalpore, visti i grossi nomi in campo: secondo The Inquirer, che cita un documento interno, Intel non avrebbe alcuna intenzione di adottare Windows Vista per i propri computer aziendali.
Il grande produttore di chip ha una flotta che conta oltre 80 mila PC nelle sole sedi californiane, in gran parte dotati di Windows XP con una quota di minoranza riservata ad una distribuzione Linux sviluppata internamente, ma non amata dai dipendenti.

Il rifiuto di Vista è motivato da 3 aspetti fondamentali: la ritenuta inaffidabilità del sistema operativo di Redmond, la sua incompatibilità con molti degli applicativi aziendali e, soprattutto, la necessità di sostituire completamente l’hardware in quanto mediamente insufficiente per le richieste del sistema.

Un quadro inaccettabile, che pone gli IT manager di Intel di fronte ad una scelta importante: cosa adottare per il futuro?
Le possibilità sono, ancora una volta, tre.

  • Attendere Windows 7, la prossima release dell’OS Microsoft: questo implica rimanere legati per almeno 2 anni all’hardware attuale, senza garanzie sui tempi effettivi di rilascio e sulle caratteristiche del nuovo sistema.
  • Passare ad una delle distribuzioni Linux sviluppate internamente: i Linux aziendali non sono amati in azienda e, pur gratuiti, imporrebbero costi di sviluppo ed installazione non indifferenti.
  • Bussare alla porta di Steve Jobs. E’ l’alternativa sicuramente più suggestiva, soprattutto ora che il legame commerciale tra Cupertino e Sunnyvale è strettissimo. Intel avrebbe sicuramente il potere di convincere Jobs ad una fornitura pro tempore di Mac OS X, per iniziare una epocale transizione verso combinazioni hardware e software (magari sviluppati ad hoc) con la mela.
  • Per la Apple, poi, sarebbe una impareggiabile opportunità per rilanciarsi in ambito business ed enterprise, avviando una partnership con l’azienda più in vista del settore. Ne potrebbero beneficiare anche OS X Server e tutte le altre tecnologie un po’ dimenticate da Cupertino (WebObjects, remember?). Per non parlare del traino commerciale e promozionale che ne potrebbe derivare.

    Suggestivo, dicevamo, ed è vero: se 10 anni qualcuno avesse detto che una eventualità del genere fosse anche solo ipotizzabile, sarebbe stato preso per pazzo furioso…

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