L’intelligenza artificiale è qui e sta contribuendo a creare una nuova classe di applicazioni e servizi che fino a ieri erano semplicemente impensabili. Sarà una rivoluzione come lo è stata la nascita di Internet o del primo telefono mobile, e cambierà per sempre alcuni aspetti della nostra vita. Ucciderà lavori, e ne genererà di nuovi, e di sicuro avrà un profondo impatto su arte, salute e molto altro: preparatevi a vedere scardinati alcuni concetti che davamo per scontati.
La leggenda narra che, quando Steve Jobs formò il primo team dedicato ad iPhone, disse loro: “non siete autorizzati a assumere nessuno che abbia lavorato su un telefono prima di oggi.” E la ragione è semplice. Steve Jobs non voleva continuità con le tecnologie del passato: voleva una completa rottura, un salto quantico nel modo in cui concepivamo un telefonino. E per farlo, bisogna uscire fuori dagli schemi, e avere il coraggio di fare le cose diversamente.
E con le possibilità messe a disposizione dalla AI, ci sono almeno 4 concetti che saremo costretti a rivedere, in diversi campi, e anzi sta accadendo già. Ecco qualche esempio.
Arte e creatività
Un’Intelligenza Artificiale può creare testo, immagini, musica e perfino video originali partendo da una semplice descrizione a parole. Si tratta di contenuti che sfidano i nostri concetti di paternità, originalità e creatività. Un disegno ispirato a milioni di disegni precedenti quanto ha “copiato” e quanto ha “creato”?
L’AI è capace di generare contenuti nuovi e unici, fondendo stili o creando estetiche completamente nuove. In questo modo, è in grado di rompere le regole tradizionali dell’arte e del design. Di superare ciò che è convenzionale, e perfino quel che riteniamo socialmente accettabile.
Proprietà intellettuale
La linea tra opere umane e generate da una macchina diventa sempre più sfumata e ciò genererà sempre più questioni sul copyright e sulla proprietà intellettuale. Se dico ad un chatbot come Dall-E2 di generare una “poltrona a forma di avocado in stile Disney” quanta percentuale di proprietà è mia, quanta dell’intelligenza artificiale che l’ha prodotta fisicamente e quanta della società che ha coniato lo stile su cui si è basata l’intelligenza artificiale?
Nei mesi scorsi c’è stata una vera e propria rivolta da parte degli artisti contro la popolare Lensa AI e altre app che sfruttano le loro opere senza il loro consenso. Secondo l’artista Andy Baio, un artista potrebbe arrivare a sostenere che Open AI si sia appropriata della sua arte senza offrirgli un adeguata riconoscimento economico per addestrare il suo motore e realizzare un profitto. I modelli di AI vengono infatti addestrati sulle loro opere di migliaia di autori senza il loro esplicito consenso.
Ma se un artista studia arte, deve chiedere il consenso per “guardare” o per “ispirarsi” ai suoi pittori preferiti? Fino a dove è originalità, quando un hommage e cos’è un plagio?
Ciò porterà inevitabilmente a una rivalutazione delle leggi sulla proprietà intellettuale esistenti e della loro applicabilità alle opere generate dall’IA.
Sanità e Diagnostica
Grazie alla sua capacità di analizzare grandi quantità di dati medici e biometrici, una AI è potenzialmente capace di identificare modelli o anomalie che ad un occhio umano potrebbero sfuggire.
Ciò cambierà per sempre il modo in cui le malattie vengono diagnosticate, trattate e forse persino prevenute, infrangendo le regole tradizionali della pratica medica. È il futuro a cui lavora Tim Cook.
Già oggi abbiamo un esempio di ciò con Apple Watch. L’orologio di Cupertino registra moltissimi parametri vitali in continuazione: l’idea è che bisogna trovare il modo di convertire questa molte di dati grezzi in uno strumento di diagnostica.
Privacy
La capacità dell’IA di elaborare e analizzare enormi quantità di dati può portare a importanti intuizioni e a cambi di paradigma, ma solleva anche significative preoccupazioni sulla questione della privacy.
A mano a mano che i sistemi di intelligenza artificiale diventano più sofisticati e guidati dai dati, le normative sulla privacy potrebbero dover evolversi per proteggere gli individui da un potenziale uso improprio delle loro informazioni personali.
Insomma, pensate alla quantità di informazioni personali cui hanno accesso i motori di ricerca, le app o i social network; unite a questo la capacità di lettura e sintesi di una AI. Il livello di granularità e controllo dei dati a cui si può arrivare fa spavento.
Occupazione
L’intelligenza artificiale sta automatizzando compiti e processi in vari settori, il che può portare a una maggiore efficienza, ma crea problemi sui lavori che moriranno e nasceranno a causa di ciò.
Tecnologie come ChatGPT possono avere un impatto significativo sul mondo del lavoro perché può essere utilizzato direttamente con le capacità che ha al momento o può essere fornito anche di informazioni più specifiche all’azienda, quindi insegnando all’algoritmo compiti specifici per quella realtà. Ciò può migliorare la soddisfazione del cliente e ridurre i costi del lavoro (nel senso che non serve più un intero team helpdesk…).
ChatGPT può essere utilizzato direttamente con le capacità che ha al momento o gli si può dare in pasto informazioni più specifiche all’azienda (regole aziendali, sicurezza sul lavoro, portfolio prodotti, casi di marketing, strumenti legale per avvocati etc.), quindi insegnando all’algoritmo compiti specifici per quella realtà . Ciò può migliorare la soddisfazione del cliente e ridurre i costi del lavoro .
Anche il mondo del recruitment può trarre un grandi vantaggi da questo nuovo strumento che permette di dialogare e comunicare in modo più efficace. Queste tecnologie avranno degli effetti a lungo termine sulla società e sull’industria.
Insomma, è inevitabile che, con l’avanzamento dello sviluppo della AI, le regole tradizionali dell’occupazione e del lavoro vengano riviste e aggiornate.
Cinema
NeRF (Neural Radiance Fields) è una tecnologia che permette di sintetizzare scene 3D fotorealistiche imparando la struttura sottostante e l’aspetto di una scena da un insieme di immagini 2D.
Detta in soldoni, ricostruisce un mondo 3D partendo da semplici fotografie. Questo nuovo metodo di sintesi ha rivoluzionato il campo della visione artificiale e trova applicazioni in robotica, mappatura urbana, navigazione autonoma, realtà virtuale/aumentata e molto altro.
Ciò potrebbe consentire a chiunque di di creare ambienti virtuali coinvolgenti e altamente realistici senza i vincoli delle tecniche tradizionali della scenografia, e senza i problemi del posizionamento della videocamera. Ciò potrebbe portare a modi completamente nuovi di fare narrazione e arte visiva, sfidando le regole e le convenzioni cinematografiche stabilite.