A distanza di quasi 3 settimane dal debutto ufficiale, iOS 8 inizia già a perdere colpi. Il nuovo Sistema Operativo mobile di Cupertino, infatti, è installato ancora soltanto sul 47% dei dispositivi con la mela, e i numeri sono forniti da Apple, dunque ufficiali.
I rilevamenti del 21 settembre scorso davano iOS 8 sul 46% dei dispositivi Apple attivi e connessi ad App Store, contro un 49% di utenti fermi ancora a iOS 7. Ora, i dati aggiornati al 5 ottobre rivelano che iOS 8 è cresciuto di appena 1 punto percentuale, il che implica che le due ultime Major Release hanno praticamente il medesimo share. Ma qualcosa decisamente non torna.
Guardiamo alla storia. Sia iOS 6 che iOS 7 avevano abbondantemente superato il 50% dell’utenza dopo soli 12 giorni di disponibilità; stavolta invece le cose hanno assunto un andamento molto diverso. Secondo i dati raccolti da Fiksu, iOS 8 sarebbe fermo al 40% di diffusione, mentre uno studio indipendente di Mixpanel afferma che siamo vicini al 50%, ma il gap coi vecchi OS è comunque evidente. Inoltre, c’è un’altra incongruenza in questi numeri: com’è possibile che iOS 8 sia cresciuto così poco con i milioni di iPhone 6 e iPhone 6 Plus che Apple sta vendendo? E com’è possibile che gli utenti con iOS 6 e versioni inferiori siano cresciuti di 1 punto percentuale in due settimane?
L’unica spiegazione plausibile è che la gente abbia praticato in massa il downgrade dell’OS finché è stato possibile; in altre parole, ha reinstallato versioni più vecchie dopo aver toccato con mano i bug di iOS 8 (cosa tecnicamente possibile fine al rilascio di iOS 8.0.2; poi Apple ha smesso di firmare quelle versioni). A questo fenomeno occorre aggiungere poi che gli update OTA (cioè diretti, senza connessione diretta al PC) richiedono un sacco di spazio libero; cosa che non tutti possiedono.
D’altro canto, i problemi di iOS 8 sono stati tanti e gestiti anche molto male; c’è il bug che cancella i dati di iWork su iCloud, quello che crea noie con la ricezione e col Touch ID e come se non bastasse, c’è pure la faccenda di iCloud Drive che è sbarcato prima su Windows che su Mac, e le app HealthKit pubblicate su App Store e poi rimosse. Senza contare l’update lanciato e ritirato per i guai che causava. Insomma, non proprio un esordio da leoni.