Alla Conferenza D11 organizzata da AllThingsD e tenuta da Walt Mossberg e Kara Swisher, Tim Cook si è sbottonato un po’ sullo sviluppo futuro di iOS. Ha rivelato che in arrivo ci sono moltissime nuove API che consentiranno alle software house di integrarsi meglio con iPhone e iPad, e di controllarne un numero maggiore di aspetti.
Questo non significa però che assisteremo ad una apertura come su Android. Apple continuerà a vegliare sugli utenti limitando attivamente “il rischio di una brutta esperienza.” L’iCEO ha ammesso:
È una linea sottile, ma neppure più di tanto. Il cliente ci paga per fare delle scelte per suo conto. Ma ci apriremo di più.
Poi il discorso è naturalmente virato verso Facebook Home, il software che ha portato le cosiddette ChatHeads -cioè le Anteprime di Chat– su Android. Ad aprile, il responsabile di prodotto di Facebook Adam Mosseri aveva lasciato intendere che si avremmo goduto di un’integrazione simile anche sugli iPhone e gli iPad; a riguardo, Cook ha spiegato che nei piani di Cupertino c’è una volontà di maggiore apertura, sì, ma non in questo senso. Gli sviluppatori, in altre parole, avranno presto la possibilità di interagire e condizionare il funzionamento di iOS più dall’interno, ma di ChatHeads non se ne parla proprio: a suo dire sono state una “scelta non ideale.”
Infine, Cook ha specificato anche che non vede alcun problema nel porting delle app iOS su Android. È solo che per il momento la cosa non ha alcun senso né convenienza. Semplice, chiaro e razionale.