Il debutto dell’iPad Retina con 128 GB di memoria flash può essere letto come una mossa di Apple per ribadire la propria supremazia nel settore dei tablet e stroncare sul nascere le velleità del Microsoft Surface Pro.
Analizzando attentamente le caratteristiche tecniche dei due tablet però ci si rende conto che l’hardware del Surface Pro è paragonabile a quello del MacBook Air, così come il sistema operativo adottato è la versione per processori Intel di Windows 8 e non la versione RT destinata ai processori ARM.
In realtà i 64 o 128 GB del Surface Pro non sono neanche tutti destinati ai dati dell’utente, perché ben 45 GB sono occupati dal sistema operativo e dalla sua immagine di ripristino, tuttavia l’espandibilità è garantita da uno slot per schede di memoria microSDXC e dalla porta USB 3.0.
Dal punto di vista hardware il Surface Pro può essere considerato un ibrido tra un iPad ed un MacBook Air, il punto di congiunzione tra due dispositivi che Apple tiene ben distinti, ma che inesorabilmente si avvicinano sempre di più, con il progredire delle prestazioni dei processori ARM.
Alcuni analisti sostengono che il calo delle vendite dei Mac, registrato nell’ultimo trimestre, sia in parte dovuto al crescente successo dei tablet, che hanno già causato l’estinzione dei netbook.
I tempi sembrano ormai maturi per un tablet Apple con tastiera e display da 11 o 13 pollici.