Una Doverosa Premessa
iPad Pro è indubbiamente un dispositivo potente e relativamente versatile, insostituibile in determinati ambiti; chi fa grafica, compone musica, lavora nel cinema o milita nel mondo corporate si troverà magnificamente. Tant’è che Tim Cook stesso afferma di aver abbandonato il suo MacBook per utilizzare solo iPhone e iPad Pro durante le trasferte. In questo post, tuttavia, spiegherò le ragioni personalissime che mi hanno spinto a lasciar perdere l’iPad ipertrofico; magari vi ci ritrovate pure voi, o magari no. A voi l’ultima parola.
iPad Pro, ma Non Per Me
1. Grandezza: Con iPad e iPhone, per quanto mi riguarda, ha sempre valso il motto “più grande è il display, e meglio è.” E dunque ho accolto favorevolmente l’arrivo di iPhone 6 e con un po’ meno entusiasmo il lancio di iPad mini. Ovviamente c’è chi ama il formato più maneggevole, e allo stesso modo c’è chi adorerà tutto lo spazio disponibile su iPad Pro: ma per me, è semplicemente troppo grande come l’altro è troppo piccolo. Adoro poter infilare in uno zainetto o nella borsa il mio tablet, ma per il Pro servirebbe una sacca ad hoc. È una sensazione a pelle, e sebbene 12″ vadano benissimo su una scrivania o sulle gambe, a letto -luogo d’elezione per la lettura su iPad- il Pro sarebbe troppo scomodo, pesante e anomalo.
2. Costo: Con prezzi che partono da 919€ e che arrivano a 1.249€ per il modello di punta, siamo a livelli da MacBook Air da 13″ e avanzano pure i soldi; d’altro canto, se serve per lavoro, non ci si potrà certo accontentare di 32GB di memoria interna, dunque l’esborso sarà maggiore. La batteria dura davvero 10 ore, e non le 5-7 reali dei Mac, ma parliamo pur sempre di un tablet, con tutte le limitazioni (e i benefici) del caso.
3. Scarso Valore Aggiunto: Il valore di iPad Pro sta indubbiamente nella potenza e nel maggiore spazio sul display. Tutte cose che non mi servono, perché per i montaggi video -ad esempio- non riesco a staccarmi dal Mac; e anche per la stesura degli articoli su Melablog, Magic Mouse, Trackpad e tastiera mi risultano insostituibili: maneggio foto, copio e incollo di continuo il testo, passo convulsamente da un browser all’altro (uno per navigare, coi suoi plugin e 10.000 tab aperti, l’altro con altri plugin per scrivere), e diverse Scrivanie per diversi gruppi di app. Forse ho adattato troppo la struttura del mio lavoro al Mac, e magari potrei trovare una formula altrettanto efficace anche su iPad Pro, oppure sono semplicemente troppo pigro. Il fatto è che sono troppo pigro pure per scoprirlo.
4 Limitazioni e Benefici: iPad Pro è solido e stabile; gli utenti alle prime armi non possono incasinarlo, e il formato tablet è semplicemente più divertente di un computer. La batteria dura tanto e l’opzione dell’LTE incorporata è una bella comodità. Ma per uno che ha già un iPhone 6, un MacBook Pro, un Mac mini e un iPad Air, onestamente, è un dispositivo un po’ inutile. E poi, su Mac si può fare cose come: convertire filmati e DVD, avviare utility avanzate, applicare watermark a più immagini contemporaneamente, inviare la dichiarazione dei redditi, avere più browser con motori di rendering differenti, installare altri OS. E molto, molto di più.
5. Sostituire un PC: Per come la vediamo noi, iPad Pro non è ancora pronto per sostituire un computer, in generale. Prova ne sia il fatto che, se qualcosa va storto, occorre collegarlo ad un Mac per il ripristino. È indubbio però che per alcune fette di utenza e per diverse nicchie rappresenti un prodotto rivoluzionario. Non per me, però. Non oggi.