Curiosi di sapere se il chip A14 Bionic è davvero quel mostro di potenza che dice Apple? Allora ecco qualche prova empirica. Hanno messo a confronto un iPhone 12 Pro con un Samsung Note 20 e, nei test di apertura delle app, il primo stravince.
Questo tipo di test consiste in un sistema automatizzato che compie una serie di operazioni su due smartphone, e poi calcola il tempo che ci hanno messo per portarlo a termine; parliamo di cose come l’apertura e il caricamento di determinate app (titoli come Facebook, Fotocamera, Microsoft Office, Adobe Rush, Snapseed, Hulu, Amazon e così via), rendering video su Adobe Rush e cose così.
Si tratta di un ottimo esperimento per capire come si comporta un determinato dispositivo nel mondo reale; è ovvio infatti che a una maggiore celerità nell’apertura delle app corrisponda poi anche una maggiore velocità in generale.
In ogni caso, la prima batteria di test è stata conclusa con successo da iPhone 12 Pro in 1 minuto e 41 secondi, laddove il Note 20 Ultra ha richiesto 1 minuto e 55 secondi. La seconda batteria (che misura l’abilità di uno smartphone di tenere in memoria le app aperte in precedenza) ha dato risultati meno marcati: 42 secondi per iPhone e 46 per Note 20 Ultra.
In entrambi i casi, comunque, iPhone 12 Pro (con la metà della RAM a disposizione rispetto all’avversario) è il campione indiscusso, ed ecco perché non sorprende che il chip A14 Bionic verrà usato come base per sviluppare i Mac ARM in arrivo la prossima settimana. È da 20 mesi, spiegano da PhoneBuff, che un telefono di Cupertino resta saldamente in testa ai test di velocità.