La notizia di queste ore è che Apple ha lanciato una nuova colorazione per i suoi smartphone di ultima generazione: iPhone 14 e 14 Plus sono disponibili anche in Giallo. Finitura che si va ad aggiungere a quella blu, mezzanotte, viola, galassia e (PRODUCT)RED già disponibili a catalogo. Dov’è finita la spinta all’innovazione di Apple?
Siamo a marzo, e la notizia più grande dei primi 3 mesi del 2023 è il lancio di un vecchio iPhone 14 in una nuova tonalità, e nuove custodie in silicone nelle colorazioni giallo canarino, oliva, blu cielo e iris. Il colore canarino è l’unica novità di rilievo, e per il resto le specifiche restano assolutamente identiche: display da 6.1 e 6.7 pollici con design in alluminio aerospaziale resistente all’acqua e alla polvere, sistema a doppia fotocamera con modalità Cinema e Azione e supporto Dolby Vision 4K fino a 30 fps, chip A15 Bionic e batteria con autonomia fino a 20 ore. Tutto come prima, inclusi i prezzi e nonostante si parli di un dispositivo a metà del suo ciclo vitale.
Questo è Tutto?
Non è certamente una novità assoluta. Negli ultimi anni, Apple è stata spesso oggetto di critica per non essere stata abbastanza innovativa come in passato. E non è di sicuro la prima volta che introduce una inedita colorazione nel catalogo per dare verve alle vendite, come ad esempio un paio di anni fa con iPhone 12 viola. Ma questo è tutto quel che ci si offre dopo mesi di sostanziale stasi?
I nuovi Mac sono in terribile ritardo, e tutto quello di cui si parla è un MacBook Air aggiornato ogni anno, mentre tutti i nuovi progetti -da Glasses a Apple Car– sembrano impantanati in qualche modo. L’andazzo oramai è conclamato:
- Incremento dei prezzi: Apple ha continuato ad aumentare i prezzi dei propri prodotti, anche se le innovazioni non sono state così significative. Ad esempio, l’iPhone X, che è stato lanciato nel 2017, ha raggiunto un prezzo di 999 dollari, mentre l’iPhone 11 Pro Max, lanciato nel 2019, ha raggiunto un prezzo di 1.099 dollari. E se i prezzi sono rimasti simili per il mercato USA, qui da noi è stato un bagno di sangue.
- Mancanza di innovazione significativa: Apple ha introdotto alcune nuove funzionalità nei suoi prodotti, come l’intelligenza artificiale migliorata, il riconoscimento facciale, l’aumento della durata della batteria e le fotocamere migliorate. Tuttavia, queste innovazioni non sono state così rivoluzionarie come l’introduzione dell’iPhone originale nel 2007 o dell’iPad nel 2010. Non sono neppure lontanamente paragonabili.
- Dipendenza dalle vendite dell’iPhone: Apple ha fatto affidamento sulle vendite dell’iPhone per la maggior parte del suo fatturato. Nel 2018, l’iPhone ha rappresentato il 60% del fatturato totale dell’azienda. Questa dipendenza ha portato Apple a concentrarsi principalmente sullo sviluppo dell’iPhone a discapito di altri prodotti, come l’iPad e il Mac. E a trasformare iPhone in una vacca da mungere, rendendo iCloud sempre più insostituibile e necessario. Perché un iPhone è una vendita, ma un abbonamento ad iCloud è una rendita a vita.
Manca insomma l’effetto wow, manca quel One More Thing con cui Steve Jobs amava pungolare e deliziare il pubblico. E chissà, magari il 2023 porterà in dote qualche novità di rilievo ma una cosa sembra già assodata: per ora niente di rivoluzionario all’orizzonte. Almeno nell’immediato.