Nuove voci di corridoio suggeriscono che Apple ed i suoi principali fornitori stiano valutando il trasferimento delle produzioni di iPhone ed altri gadget mobile nel territorio degli Stati Uniti entro il prossimo anno.
L’indiscrezione proviene dalle pagine della testata giapponese Nikkei Asian Review e cita informazioni provenienti da una “fonte informata” non meglio specificata. Stando a quanto riportato:
A giugno Apple avrebbe chiesto sia a Foxconn che a Pegatron, entrambi incaricati di assemblare iPhone, di investigare sul trasferimento delle produzioni negli USA. Foxconn avrebbe acconsentito mentre Pegatron avrebbe rifiutato di creare un simile piano preoccupandosi dei costi troppo elevati.
Non è la prima volta, soprattutto nel corso dell’ultimo anno, che si sente parlare della possibilità che Apple possa creare i propri gadget in territorio statunitense. Secondo un’altra fonte Foxconn, che vede in Apple il suo più grande cliente (più del 50% delle vendite), starebbe studiando il trasferimento già da un po’ nonostante la poco entusiastica visione del presidente Terry Gou, preoccupato dell’inevitabile aumento dei costi di produzione.
In passato la società di Cupertino ha sostenuto che quello che andava cercando nel mercato asiatico non fossero le basse retribuzioni bensì la perizia dei costruttori ed il grande numero di dipendenti dotati del giusto set di abilità, una risorsa più limitata negli Stati Uniti. Vero o no, quello che sicuramente manca negli USA è un gran numero di fornitori secondari legati alla produzione di iPhone.
Alcune posizioni sostengono che tra le motivazioni di questa scelta ci siano anche le minacce mosse da Donald Trump, nuovo presidente eletto degli USA (non ancora ufficialmente insediato fino a gennaio), di costringere Apple a “produrre i suoi computer ed il resto” in patria.
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