L’idea era di riprodurre in ambiente controllato i pericoli della vita quotidiana, e forse perfino qualcuno in più. SquareTrade ha messo assieme un iPhone 5, un Galaxy S4 e un Galaxy S3 e ne ha confrontato il comportamento in alcuni test di caduta, di “scivolamento” e di immersione in liquido. E i risultati confermano la bontà delle intuizioni di Cupertino. Sebbene tutti e tre gli smartphone si siano conquistati un “Rischio medio” di rottura, l’iPhone è stato quello ad ottenere il punteggio più alto in assoluto; in una scala da 1 a 10, dove 1 è il massimo della durevolezza e 10 il minimo, Apple ha ottenuto 5, mentre Samsung è arrivata a 6,5 e 7 rispettivamente con l’S3 e l’S4.
La scocca in materiale plastico dell’ultimo gingillo Samsung è stata additata dagli osservatori come la vera colpevole della sensazione di inferiore qualità complessiva che il dispositivo restituisce. Tant’è che in Corea del Sud si stanno già attrezzando per passare definitivamente all’alluminio anche lì, e la cosa non sorprende affatto. Il guscio in policarbonato dell’S3 e dell’S4 non fa praticamente nulla per assorbire gli urti; in una caduta da 1,2 metri di altezza, entrambi hanno riportati danni irreparabili al display. E come se non bastasse, hanno pure un coefficiente d’attrito nettamente inferiore: lanciati su una superficie liscia, insomma, tendono a scivolare via molto più facilmente e per tratti più lunghi rispetto all’Unibody.
Nei test d’immersione, sia l’S4 che l’iPhone se la sono cavata perfettamente; hanno retto alla pressione dell’acqua e hanno continuato a riprodurre il video come se niente fosse. L’S3 è stato l’unico a riportare dei danni, in particolare agli speaker audio.
Parte del punteggio è stato assegnato in base alla solidità con si riesce a mantenerlo, partendo dall’assunto che un telefono dalla forma ergonomica è più difficile che caschi di mano. Da questo punto di vista, sia l’S3 che l’S4 se la sono cavata malaccio, contro il risultato largamente positivo dell’iPhone. Punteggio neutrale per tutti e tre sul versante del peso, invece, e negativo per quanto concerne le dimensioni complessive.
Alla luce di questi dati, SquareTrade lancia un vaticinio che fa riflettere. Nei prossimi mesi, un americano su cinque acquisterà l’ultimo modello di smartphone Samsung; e di questi, uno su otto è destinato a rompersi entro sei mesi. Sembrerà incredibile ma, mediamente, uno smartphone su tre si rompe entro il primo anno di vita.
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