iPhone 5, la batteria esplode e costringe all'evacuazione di un aereo

Il mese scorso, la Transportation Security Administration (TSA) statunitense ha reso noto che si riserva il diritto di chiedere agli utenti di accendere i propri dispositivi elettronici, e se questi ultimi hanno la batteria scarica, potrà trattenerli per ragioni di sicurezza. Una misura che molti hanno giudicato un filo draconiana, e che tra l’altro non avrebbe impedito quel che è successo durante il weekend su un volo in partenza da Israele, quando l’iPhone 5 di un passeggero ha preso fuoco da sé, causando diversi contrattempi.

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Sembrava una giornata come tante, sul volo Tel-Aviv Praga. I passeggeri avevano da poco riposto i bagagli a mano nelle cappelliere e si erano allacciati le cinture si sicurezza; tutto sembrava procedere come al solito finché, all’improvviso, del fumo si è iniziato a espandere in cabina lanciando il panico. Era un iPhone 5 che aveva preso fuoco, in seguito all’anomalo surriscaldamento della batteria.

Risultato: velivolo evacuato, e passeggeri scortati d’urgenza al Terminale; e per fortuna che l’aereo non era ancora decollato. Nessuno dei presenti ha riportato ferite o problemi di salute, e in seguito ad una ispezione, si è di nuovo proceduto all’imbarco. L’iPhone 5, però, è rimasto a terra per successive analisi.

Non si conosce la ragione dell’evento, ma d’altro canto non è neppure la prima volta che un iPhone o un iPad prendono a bruciare spontaneamente. L’anno scorso, un iPad Air è esploso in Australia causando grossi danni ad un negozio Vodafone di Canberra, e solo qualche anno fa un ragazzo ha riportato ustioni di secondo grado in seguito all’esplosione di un iPod touch in tasca. Risale a poco dopo, invece, l’iPhone esploso in Olanda e che costrinse la UE ad aprire un fascicolo a riguardo.

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