Peter Misek, analista per Jefferies & Company, ha recentemente spiegato per quale ragione un iPhone 6 con display da 4,8″ non arriverà prima di metà 2014. Un cambiamento tanto drastico al form factor e alle dimensioni dello schermo, infatti, rendono insostenibile un lancio nell’anno in corso.
Alcuni rumors suggeriscono che Cupertino sia sul punto di lanciare un iPhone 5S ed un iPhone low-low cost nei prossimi mesi. Ma difficilmente, spiega Misek, si arriverà oltre questo punto per almeno tre ragioni:
Riconosciamo tre possibili colli di bottiglia per l’iPhone che potrebbero contribuire a una riduzione della produzione (e quindi a costi superiori) e/o a ritardi nel lancio.
- Processo di produzione del processore a 20nm. L’attuale tecnologia utilizzata nell’iPhone è a 32nm. Per l’iPhone 6 crediamo che Apple salterà i 28nm e approderà direttamente ai 20nm per facilitare l’aggiunta di altri core (4 o anche 8). TSMC si concentrerà sui 20nm solo a partire dal 2014, ma potrebbe volerci perfino più tempo a causa di problemi noti come il “double patterning” che rendono più complicata la transizione rispetto ai 28 nm (tecnologia che ha oltretutto ha già le sue difficoltà e problemi produttivi.)
- Passaggio dall’in-cell LCD all’on-cell OLED o all’IGZO. Riteniamo che l’in-cell stia registrando diverse difficoltà ad arrivare ai 4,8″. Ciò costringe Apple a passare all’on-cell (una tecnologia di touchscreen integrata diversa) e all’OLED (nonostante il fatto che i fornitori Apple siano sensibilmente indietro a Samsung per quanto concerne OLED) o IGZO.
- Aggiornamento OS. Riteniamo che Apple abbia in mente di riarchitettare iOS per utilizzare più core e competere meglio con Samsung. Inoltre, crediamo che il modo in cui iOS interoperi con iCloud, i gesture e la pubblicità saranno sostanzialmente aggiornati.
In una nota agli investitori dello scorso dicembre, l’analista aveva sottolineato l’esistenza di prototipi di iPhone con schermi da 4,8″; poi più nulla fino a oggi, solo che per i display maggiorato -e sempre ammesso che arrivi sul serio- dovremo attendere molto più del previsto.
Difficile valutare l’attendibilità di queste stime, tuttavia. Se infatti talvolta Misek ha colto nel segno, in altri frangenti -tipo lo streaming Apple à la Netflix o l’iTV a Natale– non si è avvicinato neppure un po’.