Realizzare in casa il chip radio è uno sforzo ciclopico per Apple

Apple è al lavoro per migliorare l'integrazione dei chip radio piuttosto che realizzarne uno fatto in casa
Realizzare in casa il chip radio è uno sforzo ciclopico per Apple
Apple è al lavoro per migliorare l'integrazione dei chip radio piuttosto che realizzarne uno fatto in casa

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Aggiornamento di lunedì 14 aprile 2014, a cura di xtom

La scorsa settimana avevamo riportato la notizia che Apple era alla ricerca di personale per un nuovo team di ricerca e sviluppo, per progettare in casa anche il chip della cosiddetta baseband, ovvero il componente che si occupa di gestire tutte le comunicazioni radio, dalle varie reti cellulari al WiFi.

Secondo Brian Modoff, analista di Deutsche Bank, costruire da zero un chip per la baseband non è un problema esclusivamente economico, cosa che Apple sarebbe in grado di affrontare senza problemi, ma sopratutto un problema di tempo, poiché richiede uno sforzo ciclopico e l’impiego di un migliaio di ingegneri di grande talento per portare a termine l’opera.

Modoff afferma quindi:

Invece di uno sviluppo organico di una baseband, crediamo piuttosto che Apple cerchi di realizzare una miglior integrazione dei propri processori con i chipset baseband già esistenti, o sviluppare internamente il proprio chipset per la connettività WiFi.

Anche Rod Hall, analista di JP Morgan, è della stessa idea, realizzare chipset per la baseband è notoriamente un’imprese assai ardua. Hall tuttavia è più ottimista di Modoff e pensa che Apple potrebbe essere in grado di produrre il proprio chip radio entro la fine del 2015, per essere quindi integrato nel futuro iPhone 7.

Apple negli ultimi tre anni ha assunto 30 ingegneri esperti che hanno lavorato presso la Broadcom e la Qualcomm, aziende leader nella realizzazione di chipset baseband, inoltre Apple è alla ricerca di ulteriori 50 ingegneri con questa esperienza, ancora pochi per portare a termine nel solo arco di un anno quest’opera ciclopica.

iPhone, Apple produrrà da sé molti altri componenti chiave

Scritto da: Giacomo Martiradonna – martedì 8 aprile 2014

Se potesse, Tim Cook curerebbe personalmente ogni aspetto della gestazione di un iPhone, dalla progettazione alla produzione di massa, il che se non altro limiterebbe le fughe di notizie. Il problema è che Apple ha bisogno della tecnologia e degli impianti di altre società partner che sceglie con molta cura, ma è evidente che preferirebbe avere un controllo più diretto su ogni aspetto della catena di montaggio. Ecco perché non sorprende che stia mettendo su un team di Ricerca & Sviluppo per costruire da sé un’altra componente chiave per i propri telefoni: il chip dedicato al baseband.

Il baseband è un piccolo Sistema Operativo presente in ogni iPhone e fisicamente slegato da iOS che gestisce tutte le funzioni radio, la modulazione, la generazione del segnale e molto altro. E anche la parte del telefono in cui sono conservate le impostazioni del blocco operatore, e ciò spiega perché il jailbreak sia una cosa, e l’unlock un’altra. La volontà di Cupertino consiste nel progettare questo chip da sé, esattamente come già avviene per il processore A7.

Lo rivela DigiTimes in un recente articolo, in cui si legge:

Pare che Apple intenda formare un team di R&D per sviluppare processori baseband da usare negli iPhone che rilascerà nel 2015; la produzione effettiva sarà poi demandata a Samsung Electronics e Globalfoundries, secondo le fonti dell’industria.
Sebbene alcune fonti indichino che Apple già sviluppa chip SoC che integreranno processori d’applicazione e chip baseband, è più probabile che Apple continuerà ad usare chip baseband discreti, hanno affermato le fonti.

Attualmente, Cupertino acquista i chip baseband da Qualcomm, anche se la produzione di massa è in effetti affidata a Taiwan Semiconductor Manufacturing Company.

Questa decisione non sorprende affatto. Negli ultimi tempi, la mela ha portato avanti un’aggressiva politica di acquisizione nel settore, conquistando ad esempio la maggioranza azionaria di Renesas Electronics, specializzata nella produzione di display per smartphone, oppure portandosi a casa Passif Semiconductor, fornitore di chip wireless a basso consumo probabilmente destinati ad iWatch. Ma è un impegno profuso a 360 gradi, e che ha portato in tempi recenti anche all’alleanza con GT Advanced per lo sfruttamento dei suoi impianti dedicati al Vetro Zaffiro.

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