Sappiamo quanto Apple si impegni sul fronte dell’impermeabilizzazione di iPhone; e sebbene siamo ancora lontani da uno smartphone completamente water-resistant, iPhone XS e iPhone XR si sono garantiti una certificazione IP68 decisamente migliore di quella dei predecessori. Laddove infatti iPhone 7, 8 e X possono resistere a un’immersione di mezz’ora fino a un massimo di 1 metro di profondità, coi nuovi modelli si arriva fino a 2 metri.
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Oggigiorno, gli iPhone reggono senza difficoltà una giornata di pioggia o qualche schizzo improvviso a bordo piscina; il touch screen, però, non funziona correttamente quando è bagnato. In qualche caso cattura input inesistenti, e in altri caso ignora quelli volontari. Apple intende mettere mano alla questione sfruttando l’intelligenza artificiale.
L’idea è di utilizzare dei “nodi” nel display per misurare i vari punti dati dell’intero pannello, ogni volta che viene registrato un tocco; tra le informazioni carpite ci sarebbe la grandezza totale dell’area che viene toccata. Un valore fondamentale per comprendere se era un dito o una goccia d’acqua a impartire il comando. Grazie a questo escamotage, e ad altri ancora più sofisticati, gli algoritmi potrebbero circoscrivere l’attivazione dei comandi touch solo all’utente in carne e ossa, escludendo gran parte dei falsi positivi.
Ovviamente, questa tecnologia non risolverebbe il problema del Touch ID, che invece continuerà a non funzionare coi polpastrelli bagnati; ma per quello la soluzione esiste già, e si chiama Face ID.
Purtroppo, non è possibile stabilire con certezza se e quando questi brevetti saranno trasferiti ad un prodotto finito; di sicuro, sarebbe una gradita novità che ha molto senso con dispositivi certificati IP68.
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