Quella che ruota attorno al complesso caso dell’iPhone 5c collegato alla strage di San Bernardino è certamente una delle discussioni più movimentate tra quelle che riguardano Apple in prima “persona”.
Al dibattito, che vede Apple scontrarsi con autorità governative tra cui l’FBI, si sono aggiunte varie parti come ad esempio gli executive di Google, Twitter e Facebook, che sostengono la generale necessità di proteggere la privacy degli utenti, o il candidato repubblicano Donald Trump ed il senatore Richard Burr che vorrebbero veder crollare anche questi muri che ostacolerebbero il monitoraggio delle minacce.
[related layout=”big” permalink=”https://www.melablog.it/post/188374/apple-vs-fbi-facebook-e-twitter-supportano-apple-punizioni-in-arrivo-per-le-societa”][/related]
Gli scambi in questo scontro mediatico sono stati molti. Tra questi una dichiarazione di Apple, riportata da diverse testate, suggerisce che parte dell’impedimento nel recuperare i dati recenti dello smartphone risieda nel reset della password operato dall’FBI stessa nelle 24 ore successive all’acquisizione del terminale.
Il codice Apple ID collegato all’iPhone appartenente ad uno dei terroristi di San Bernardino è stato cambiato meno di 24 dopo l’entrata in possesso del dispositivo da parte del Governo – dice un executive Apple. Se ciò non fosse successo, sarebbe stato possibile accedere ad un backup delle informazioni.
Gli executive asseriscono che la compagnia abbia avuto comunicazioni regolari con il governo a partire dai primi giorni di gennaio e che abbia proposto quattro metodi diversi per il recupero delle informazioni a cui il governo è interessato, senza il bisogno di creare una backdoor. Uno di questi metodi consisterebbe nel connettere lo smartphone ad un network Wi-Fi noto.
Apple avrebbe inviato alcuni ingegneri fidati per tentare questa strada ma gli esperti non sono stati in grado di farlo. È stato in quel momento che hanno scoperto che il codice Apple ID era stato cambiato.
La versione verrebbe confermata da un articolo dell’SB Sun, che cita la Contea di San Bernardino come responsabile di questo errore, e da un Tweet con cui l’ufficio della contea si difende dicendo di aver agito per cooperazione con l’FBI.
The County was working cooperatively with the FBI when it reset the iCloud password at the FBI's request.
— CountyWire (@CountyWire) 20 Febbraio 2016