È almeno da marzo che la lente d’ingrandimento delle autorità UE si concentra su Cupertino e sulle policy di commercializzazione imposte da Apple ai carrier del Vecchio Continente. Nell’aria si respira un’ipotesi di pratiche anti-competitive, ed ecco perché non sorprende che da Bruxelles sia partito un bastimento di questionari preliminari cui i gestori saranno tenuti a rispondere in tempi brevi.
L’idea è di raccogliere quante più informazioni possibile prima di aprire formalmente fascicoli e procedure. A riguardo, il Financial Times scrive:
Il questionario di nove pagine inviato ai gruppi di telecomunicazioni si riferisce in particolare alle pratiche di vendita; viene chiesto ad esempio se Apple costringe i gruppi ad acquistare un numero minimo di telefoni, se sussistono restrizioni nell’uso dei budget di marketing, e se esistono clausole che assicurano ad Apple termini di vendita e sussidi mai peggiori di quelli offerti agli altri produttori di smartphone.
Inoltre, si richiede esplicitamente di indicare se, per caso, Apple metta in campo restrizioni tecniche o contrattuali sull’iPhone 5 che impediscano di usarlo sui network 4G europei senza una oggettiva ragione di necessità.
Ciononostante, non occorre preoccuparsi anzitempo. Sebbene da una parte l’interessamento verso la mela sia indubbio, la stessa Antitrust UE ammette che la competizione nel settore smartphone sta crescendo notevolmente e soprattutto in modo spontaneo; Samsung è ormai la spina nel fianco di Cupertino, e anche Microsoft, Nokia e BlackBerry contribuiscono -seppur meno- a movimentare lo scenario.
I carrier avranno tempo fino al prossimo 17 giugno per rispedire il tutto alla Commissione; dopodiché, si deciderà se aprire un fascicolo oppure accantonare il tutto in attesa di nuovi sviluppi.