Pegatron pronta ad assumere 40 mila operai
scritto da Ruthven il 9 maggio 2013, ore 12:00
Poche ore dopo che l’azienda di Taiwan Pegatron abbia annunciato che il proprio giro d’affari sull’elettronica calerà del 25-30% rispetto al trimestre precedente, causato principalmente dal calo della produzione di iPad mini, Reuters pubblica la notizia che la stessa azienda si è detta pronta ad assumere 40 mila operai in più.
I mercati sono stati colti di sorpresa da questa notizia apparentemente contraddittoria. Un aumento del numero di impiegati vuol dire una sola cosa: aumento proporzionale della produzione. Ma se non si tratta di iPad mini, che dispositivo può assemblare Pegatron?
Una possibile spiegazione potrebbe venire dalle voci sempre più numerose che parlano di un lancio imminente di un iPhone low-cost da parte di Apple. La produzione dell’iPhone low-cost dovrebbe iniziare nel corrente mese di maggio, secondo fonti giapponesi, e crescere in scala a giugno. Il secondo semestre 2013 vedrebbe infine la produzione andare a pieno regime. Le assunzioni dovrebbero andare avanti nell’autunno del 2013 ed aumentare la forza lavoro della Pegatron di almeno il 40%, dato che l’azienda conta già 100 mila impiegati.
Ci si aspetta che l’iPhone economico abbia dimensioni simili all’iPhone 5, anche nel display da 4”.
Contemporaneamente, il direttore finanziario della Pegatron, Charles Lin, ha comunicato ai media che il 60% delle entrate dell’azienda sono attese per la seconda metà del 2013. Si tratta forse di una coincidenza che le date di produzione dell’iPhone low-cost combacino, ma Lin non ha voluto rivelare che tipo di dispositivi Pegatron svilupperà nel resto dell’anno, a parte nuovi modelli di computer che montano le CPU Intel Haswell.
iPhone low-cost, una necessità per Apple e i carrier minori
scritto da Giacomo Martiradonna il 7 maggio 2013
Per ottenere il privilegio di commercializzare l’iPhone, Apple pretende dai carrier condizioni che non tutti possono permettersi. Ma se questa strategia funzionava quando non c’erano competitor degni di questo nome, ora invece diventa un fardello addirittura deleterio.
Stando ai dati raccolti da Bloomberg, con la sua stringente politica di distribuzione degli iPhone Apple si sta perdendo qualcosa come 2,8 miliardi di utenti wireless.
Il fatto è che a Cupertino hanno sviluppato un rigido protocollo per determinare i carrier meritevoli della mela, e tra le condizioni irrinunciabili c’è l’acquisto di ingenti quantità di telefoni; un lusso che non si possono certamente permettere i gestori più piccoli o operanti in realtà particolari come i paesi in via di sviluppo, dove spopola il pre-pagato.
Ecco perché un iPhone economico con scocca in materiale plastico resta fondamentale per poter mantenere le posizioni guadagnate:
Per i più piccoli provider di servizi wireless, mettersi in team con Apple potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio. La statunitense Cellular ha firmato la scorsa settimana un accordo che la obbliga a vendere 1,2 miliardi di dollari di iPhone nei prossimi tre anni. La società denuncia da anni il costo di questi dispositivi, ma d’altro canto l’assenza dell’iPhone a catalogo ha il suo costo in termini d’utenza. Nella Repubblica Ceca, Telefonica ha dovuto rinunciarvi tout court poiché non poteva permettersi di sostenere le sovvenzioni.
Questa è esattamente la ragione per cui, in tempi recenti, Apple è stata declassata da BTIG Research; i carrier, scrivevano gli analisti un annetto fa, hanno drogato gli utenti con sovvenzioni insostenibili e con politiche di aggiornamento degli smartphone sempre più serrate, ma presto le cose cambieranno. Anzi, stanno già cambiando. Alcun gestori hanno già gettato la spugna, altri invece sono costretti giocoforza a restare sul treno, ma su una cosa sembrano tutti abbastanza d’accordo: il rubinetto subirà una vigorosa stretta. Ecco perché l’iPhone low-cost non è semplicemente una possibilità: è una necessità, se Apple non vuole restare indietro.