Il lancio di iPhone fu un bagno di critiche e analisi catastrofiche; ecco un prontuario con le previsioni sbagliate fatte nel 2007. E c’è davvero da ridere, a posteriori.
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Predire il futuro non è semplice, soprattutto se l’argomento è il volubile mondo dell’informatica e dell’elettronica di consumo. Quando Apple lanciò l’iPhone nel 2007, tuttavia, molti espressero stupore e soprattutto scetticismo; al tempo, il dispositivo sembrava fantascienza (o magia), ma soffriva di alcuni importanti difetti: batteria non rimovibile, assenza di tastiera fisica, connettività solo 2G, mail lente e prezzo alle stelle a 500$.
Per MarketWatch, non c’era alcuna “probabilità che Apple” potesse “avere successo in un business così competitivo” e dunque doveva “staccare la spinta” il più presto possibile. Dava ad iPhone 3 mesi di vita, prima di finire nel dimenticatoio. Per Capital Group, invece, il mercato era già “saturo di telefoni popolari commercializzati a prezzi virtualmente gratuiti” e per questo la mela era destinata a sicuro fallimento.
Sulla stessa lunghezza d’onda Steve Ballmer, che parlava del “telefono più costoso al mondo” e per niente adatto al business. Chi poteva desiderare un iPhone da 500$, si domandava l’allora CEO di Microsoft, quando con 100$ ci si poteva portare a casa un (orripilante) Motorola Q con Windows Mobile?
Richard Sprague, senior marketing director presso Microsoft, vaticinava che iPhone non avrebbe mai raggiunto neppure lontanamente i 10 milioni di dispositivi venduti promessi da Steve Jobs; in realtà, ne vendettero 11 milioni.
Tralasciando BlackBerry, secondo cui iPhone era solo “l’ennesimo competitor in un mercato già stra-affollato,” Nokia non lo considerava neppure una minaccia. Il CEO della società ebbe il coraggio di dire:
“Non ritengo che quel che abbiamo visto finora da Apple richieda un aggiustamento nella nostra apertura, nell’approccio software o business. Ma ritengo che l’entrata di Apple nel mercato avrà l’effetto di stimolarlo. Sarà una cosa positiva per l’industria e questo mi fa piacere.”
Tre anni dopo è stato licenziato, e alla fine Nokia è stata acquisita da Microsoft.
Idem per Bloomberg e PC Magazine, secondo cu iPhone era un oggettino per pochi “fanatici dei gadget” dotato di troppe défaillances per poter risultare appetibile a un pubblico generico.
L’unico ad andare controtendenza -a parte noi di Melablog, si intende- è stato Gene Munster. A suo dire Apple avrebbe venduto decine di milioni di iPhone ogni anno. Nel 2007 prevedette circa 45 milioni di unità piazzate entro il 2009, laddove invece non si raggiunsero i 20.73 milioni; la previsione dunque era tecnicamente errata ma almeno ci aveva visto giusto: attualmente in circolazione ci sono oltre 700 milioni di iPhone.