Che pensereste se agenti di polizia e utenti inferociti continuassero a bussare alla porta di casa vostra perché Trova il Mio iPhone dice che il loro telefonino è nascosto lì? Preparatevi a leggere una storia davvero assurda che nessuno sa ancora spiegare.
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Guardate la casetta qui in alto. Si trova in un tranquillo sobborgo di Atlanta, negli Stati Uniti, ed è di proprietà di Christina Lee and Michael Saba. Il loro incubo è iniziato un anno fa, quando due furibondi visitatori si sono presentati alla loro porta chiedendo di riavere indietro il loro iPhone; dopo un furto, infatti, il software di localizzazione del dispositivo diceva che era localizzato lì. Cosa che, a quanto pare, non è vera.
Lo possiamo affermare perché, di lì in poi, è stata una pioggia di richieste simili:
È tutto iniziato il primo mese che Christina Lee e Michael Saba hanno iniziato a vivere assieme. Una famiglia arrabbiata ha bussato alla loro porta pretendendo la restituzione di un telefono rubato. Due mesi dopo, un gruppo di amici ha avanzato la medesima richiesta. Un mese, è successo quattro volte. I visitatori, che arrivano alla mattina, al pomeriggio e anche nel mezzo della notte, talvolta accompagnati da ufficiali di polizia, dicono sempre la stessa cosa: le loro app di tracciamento del telefono confermerebbero che i loro smartphone sono in questa casa in un sobborgo di Atlanta.
Ma i telefoni non sono lì, Lee e Saba protestano sempre per il fatto di essere ingiustamente accusati da queste app; è accaduto dozzine di volte da febbraio 2015. “A me dispiace molto che siate dovuti arrivare in qui, ma succede spesso,” spiegano ogni volta. La maggior parte delle persone gli crede, ma una porzione resta sospettosa, convinta che la tecnologia sia affidabile e che Lee e Saba stiano mentendo.
E la cosa peggiore è che non accade solo con iPhone, ma anche coi dispositivi Android e con tutti i gestori mobili del paese, segno che il problema si annida altrove.
Saba e Lee sono preoccupati che un giorno o l’altro la polizia sfondi la porta o che qualcuno diventi violento. Apple, invece, afferma di non poter farci nulla, perché non dipende da loro; pare che la cosa abbia a che fare con un problema di triangolazione tra le celle BTS dei carrier, ma va’ a sapere. Per ora, nessuno ha dato una risposta ai due ragazzi, e la segnalazioni continuano.