“Ha una forma astratta, platonica, austera, che per qualche ragione riesce a sembrare calda, naturale, ergonomica… ”
Inizia così, richiamando a sua volta un articolo apparso sul Time, Enrico Pedemonte nella sezione Tecnologia del settimanale “L’espresso”, in un articolo che parla del nuovo celeberrimo telefono targato Apple.
Si perché, come fa notare lo stesso Pedemonte, la descrizione data dal Time non è riferita ad una scultura di Moore o un progetto di Renzo Piano, ma riguarda proprio un telefonino, l’iPhone; quando Steve Jobs ne annunciò l’uscita il 9 Gennaio scorso in molti parlarono di errore di valutazione in casa Apple.
Perchè svelare un prodotto che sarebbe uscito sul mercato solo mesi dopo, dando un vantaggio così alla concorrenza ed al mondo dei cloni?
Se questo si pensò inizialmente da più parti, poco dopo però si capì che Steve Jobs aveva ancora una volta visto molto più in là rispetto alle capacità che gli esseri umani comunemente hanno…
A Marzo, così, David Yoffie, professore alla Harvard Business School, calcolò che solo nel primo mese dall’annuncio dell’iPhone la Apple aveva generato un’attenzione da parte dei media calcolabile in 400 milioni di dollari di pubblicità.
Era questo il frutto di centinaia di pagine dedicate al nuovo telefono sui giornali di mezzo mondo, i blog, le innumerevoli ricerche di mercato fiorite in maniera spontanea per capire, e si accettano scommesse in merito, se l’iPhone avrebbe ricalcato l’enorme successo già avuto con l’iPod o meno.
“Nessuna altra azienda ha mai ricevuto una simile attenzione per il lancio di un suo prodotto”, disse il professor Yoffie, smontando di fatto tutte le perplessità sulla scelta di presentare il cellulare Apple con così tanto anticipo.
Come giustamente nota il giornalista dell’Espresso, dell’iPhone se ne parla tantissimo, in proporzione inversa a quanto si conosce di lui.
Solo pochi minuti in mano a un gruppo di analisti e niente più. In sei centimetri e mezzo per nove si potranno vedere fotografie e filmati, si potrà ovviamente telefonare e navigare in rete, il tutto con la potenza di OSX messo a dieta per l’occasione.
Poche informazioni, tra cui spicca quella di un prodotto senza tasti, ad eccezione di quello di accensione, gestibile con il rivoluzionario sistema “touchscreen” che dovrebbe regalarci una nuova incredibile esperienza nell’utilizzo di un cellulare (ma sarà poi cosi?).
AT&T è riuscita ad avere l’esclusiva per 5 anni in America per la distribuzione del prodotto, con la soddisfazione di tutti tranne che dei dipendenti del gigante delle telcomunicazioni, “precettati” tra metà giugno e luglio per l’auspicata ondata di vendite, con il dubbio che i dipendenti rinuncino così alle ferie non tanto per una reale esigenza quanto per una spregiudicata strategia di marketing.
Poi sarà la volta dell’Europa, e del Giappone.
Michael McGuire, analista di Gartner, sostiene che non sia facile capire se iPhone sarà o meno un successo: “La prima cosa da capire è se realmente sarà un buon telefono”, sostiene McGuire, cercando di fornire novità ad un concetto che appare perlomeno scontato.
McGuire prosegue: “L’interfaccia dell’iPhone è davvero interessante ed unica, quello che ha reso sempre i prodotti Apple differenti dagli altri è un’attenzione maniacale al dettaglio grafico che nella tradizione Apple si è spesso tramutata in comodità d’uso.”
Riuscirà iPhone a bissare quindi il successo dell’iPod, che nonostante la concorrenza sempre più agguerrita nel campo dei lettori mp3 continua oggi ad avere il 78% del mercato grazie “ad un misto di grafica d’eccellenza e di facilità d’uso”?
Se lo chiede anche Charles Govin, analista di Forrest Research, che afferma in modo lapidario: “L’iPod entrò in un mercato ancora spopolato, quando in circolazione erano appena apparsi sporadici lettori mp3, e creò una nuova categoria. Invece il cellulare ce l’hanno già tutti. Però l’iPhone potrebbe creare un rinnovato entusiasmo verso un nuovo tipo di telefonino: un prodotto di fascia alta in grado di riunificare le funzioni dell’iPod con quelle del Blackberry, un cellulare che dieci milioni di americani usano ogni giorno anche per scambiarsi email.”
Ma la frenesia e l’entusiasmo iniziale, specie dei fan della mela che aspettano con ansia questo nuovo rivoluzionario prodotto, riuscirà a far diventare l’iPhone un nuovo oggetto di culto?
Secondo molti questo processo è già iniziato; Paul Carton, direttore esecutivo di ChangeWave, società di ricerche di mercato, sostiene che il solo annuncio dell’iPhone è stato sufficiente a far declinare l’immagine di Motorola, numero uno nelle vendite di cellulari in America.
Per capire la portata dell’annuncio dell’iPhone, secondo Carton alla fine del 2006 il 35% dei consumatori americani sceglieva Motorola per l’acquisto di un nuovo cellulare; dopo l’annuncio dell’iPhone in Gennaio, quella percentuale è scesa al 24% e ad Aprile è arrivata al 17%.
Chiaro che una ricerca di mercato non si trasforma automaticamente in acquisti del nuovo telefono targato mela, ma dimostra senza dubbio che la scelta di marketing di Steve Jobs è stata ancora una volta azzeccata.
Carton sostiene, a conforto della sua tesi, che “è in atto una grande migrazione da Motorola verso Apple, e contemporaneamente assistiamo ad una migrazione da Verizon verso AT&T”, dopo l’accordo con Apple.
L’eccitazione porta alle volte ad esagerare… È forse il caso del blogger Frank Levinson, molto seguito nel mondo dei cellulari, che afferma che il nuovo cellulare targato Apple farà concorrenza anche ai produttori di PC; secondo Levinson, infatti, l’iPhone consentirà di navigare in internet da ogni wi-fi disponibile, di elaborare testi e scaricare video, dando a molti la possibilità di abbandonare il proprio portatile a favore del nuovo gioiello Apple.
Nessun analista sembra però seguire la tesi di Levinson; Govin, analista di Forrest, sostiene al contrario che la debolezza dell’iPhone sta proprio nell’assenza di un collegamento veloce 3G, una carenza che potrebbe essere fatale in Europa e Giappone: “La Apple punta a conquistare l’uno per cento del mercato mondiale dei telefonini, cioè dieci milioni di cellulari all’anno, entro la fine del 2008; ma credo che in Asia e in Europa per avere successo l’iPhone dovrà essere compatibile con la rete 3G.”
Il 29 Giugno è oramai vicinissimo, e con l’arrivo dell’iPhone si avranno inevitabilmente le prime sentenze su chi aveva ragione e chi torto tra gli entusiasti del nuovo cellulare Apple e coloro che vedono nell’iPhone un flop dalle dimensioni colossali.