La macchina pubblicitaria di Apple per iPhone è stata la più efficace della storia, ma potrebbe non bastare a soddisfare le aspettative di Cupertino. Questo è il giudizio che si può trarre mettendo insieme le due analisi apparse in questi giorni su alcuni blog, entrambe riguardanti il primo telefonino di Apple Inc.
La prima teoria arriva dal professore di Harvard David Yoffie, secondo cui l’attenzione attirata dal keynote di Steve Jobs avrebbe portato gratuitamente una pubblicità su tv e giornali del valore di 400 milioni di dollari: un record. Merito della capacità di lunga data di Apple nell’attirare l’attenzione (cosa necessaria se non sei leader di mercato, come accade da anni coi Macintosh), della cura dei particolari che è in grado di trasformare gli utenti in “evangelizzatori”, della capacità di creare eventi di stampo mediatico e, ultimo ma non ultimo, del carisma di Steve Jobs. Yahoo! News, tra l’altro, approfitta di questa notizia per riassumere tutti i punti di forza della strategia di comunicazione di Apple, che ha trovato la perfezione assoluta in iPhone. Si tratta di una lista realmente interessante, della quale potremmo parlare per ore…
Passiamo invece alla seconda notizia, che arriva da Forbes. L’attesa di Apple per iPhone è quella di venderne 10 milioni entro il 2008, non è un segreto. Ma secondo la rivista si tratta di un obiettivo al di fuori della portata di Apple. Perchè? A causa della strategia seguita da Apple e a causa della ristrettezza del mercato.
La strategia di Apple viene criticata per l’alto prezzo del prodotto (non come prodotto in sè, ma come telefonino in generale) e per la scelta di vincolarsi all’abbonamento con un carrier. Questo secondo aspetto è tutto da verificare in Europa, ovviamente, dove la scelta di vendere modelli di iPhone bloccati con un operatore è da confermare.
Il secondo aspetto dipende da una considerazione precisa. Tutti sappiamo, e anche Steve Jobs l’ha detto, che il mercato della telefonia mobile è molto più ampio di quello di iPod. Ma se restringiamo l’attenzione sugli smartphone in particolare, ci troviamo a parlare di 80milioni di modelli venduti nel 2006. Così Apple dovrebbe conquistare il 12,5% del mercato, cosa non impossibile ma non è detto che Nokia, Palm e compagnia bella si presentino impreparate all’appuntamento, anzi.
Mettere insieme queste due notizie mi fa capire una cosa: le capacità di Apple sono fortissime, e iPhone sarà un vero e proprio campo di prova per capire fino a che punto è possibile arrivare. Di certo, a Cupertino, c’è gente sempre pronta a rischiare e a non rimanere seduta sugli allori (cosa comunque impossibile nel mondo dell’IT). Si aprono scommesse?