Ming-Chi Kuo, uno degli analisti più ferrati e influenti del mondo Apple, ha tagliato del 20% le stime di consegna degli iPhone XR a causa di una serie di fattori, tra cui quello estetico.
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Sembrava il classico uovo di Colombo: stesso processore, design e Face ID, ricarica wireless e qualche fronzolo in meno per contenere i costi. In linea teorica pareva avere tutte le carte in regola per trasformarsi in uno dei più grandi successi di Cupertino, e invece qualcosa è andato storto, anzi tre.
Un po’ è colpa del crescente livello di protezionismo in cui si stanno trincerando i paesi del mondo, USA e Cina in primis, e un po’ è la concorrenza della serie Mate 20 di Huawei che offre un design decisamente più compatto e moderno a prezzi più interessanti.
Ma c’è un’altra questione più sottile (gioco di parole non voluto), vale a dire le “aspettative d’un gran numero di utenti riguardo il più economico XR” che -a quel prezzo- speravano in un “design a doppia fotocamera e in un design a cornice più fina.”
E in effetti, lasciate stare il materiale di marketing e il sito Apple che sono sempre bravissimi a mostrare i prodotti dal loro lato migliore; per poter esprimere un giudizio fattuale, conviene prima vederlo dal vivo. E la prima impressione che abbiamo avuto posando gli occhi su un iPhone XR in Apple Store è stata: “ma quant’è spessa questa cornice?”. Perché è davvero molto pronunciata, tanto da impattare sulle vendite in modo cospicuo.
E così, dai 100 milioni di unità inizialmente previste, siamo passati ai 70 milioni complessivi che saranno consegnati entro la fine della prossima estate. Una botta da 30 milioni di iPhone che avrà ripercussioni su bilanci e fatturato e che, forse, si poteva evitare.