Con iPhone X Apple ha fatto una scommessa col mercato. È possibile commercializzare con successo un dispositivo a prezzi inauditi per uno smartphone di massa? Da principio, prevalse lo scetticismo, tant’è che si parlava di flop e fiasco delle vendite. Poi, invece, alla conferenza sui risultati fiscali, un trionfante Tim Cook (quasi quasi, non ci sperava neppure lui) ha dato la notizia: iPhone X è stato il telefono Apple più venduto della mela.
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Una buona notizia per gli investitori, ma una pessima novella per gli utenti comuni. Questa novità, infatti, ha come effetto principale un generale innalzamento dei prezzi. Samsung, Huawei, e perfino la competitivissima OnePlus hanno iniziato a introdurre modelli di punta più costosi, che a quanto pare la gente compra comunque. Risultato: a fronte di una contrazione delle consegne di smartphone Android, il prezzo medio di vendita (Average Selling Point) è aumento del 10,3% fino a raggiungere i 45.
Dunque, Apple ha dato il la, e gli altri hanno subito seguìto a ruota; ma in ultima istanza, il peccato originale sta nell’importanza che diamo agli smartphone nella nostra vita. E all’esborso che siamo disposti a sostenere.
Ed è vero che le tecnologie implementate in iPhone X sono uniche e molto sofisticate; i display OLED privi di cornice costano cari, e così il Face ID. Ma oramai i costi di ricerca e sviluppo dovrebbero essere state ammortizzati, tant’è che per iPhone XS ci aspettavamo prezzi un filo meno sconvolgenti. Ma potremmo aver peccato di ingenuità.
A dire di Ben Wood, capo analista ricercatore di CCS Insight, il costo di produzione degli smartphone di punta è certamente cresciuto nel tempo, “ma non di quest’ordine di grandezza.” In altre parole, “Apple avrebbe preso la decisione strategica di aumentare i prezzi degli iPhone di punta” per massimizzare i guadagni. E sulla stessa lunghezza d’onda Carolina Milanesi, analista presso Creative Strategies:
“Il BOM (il prezzo della componentistica) è sicuramente in salita per questi dispositivi ma ritengo fermamente che venga applicato un margine dai marchi per i loro prodotti di punta perché rappresentano uno status symbol. Fintanto che i telefoni rimangono il nostro dispositivo di computing preferito durante la giornata, gli utenti saranno disposti a spendere di più.”
Detta in parole povere, mentre iPhone 9 potrebbe costare quel che fino a pochi anni fa sborsavamo per uno smartphone di punta, con iPhone X2 e iPhone X Plus rischiamo di toccare nuove vette del dissanguamento. E se negli USA iPhone X Plus costerà davvero 1.200 tutto escluso come si vocifera, preparatevi a vedere il primo iPhone abbattere il muro dei 1.500€ qui in Italia. E non potremo neppure lamentarci: il colpo con cui ci spariamo ai piedi l’abbiamo caricato noi stessi.