A poche ore dal lancio ufficiale di iPhone X in Corea del Sud, le autorità del paese hanno fatto irruzione negli uffici Apple di Seoul. E per la stampa, la vicenda puzza di corruzione.
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La notizia l’ha data il quotidiano inglese Metro, secondo cui il raid potrebbe celare il tentativo di guastare la festa a Cupertino proprio in un momento delicato come un lancio di prodotto:
Gli inquirenti hanno fatto visita al quartier generale Apple all’inizio della settimana per ottenere informazioni sulle pratiche economiche della società, alla vigilia del lancio del nuovo smartphone il giorno successivo.
L’irruzione probabilmente solleverà interrogativi riguardo il tentativo o meno delle autorità sudcoreane di mitigare il successo di iPhone X, che ha fatto il tutto esaurito in tutto il mondo. I prodotti Apple sono enormemente popolari in Corea del Sud, che però è anche patria di società high-tech come Samsung e LG.
Solo lo scorso dicembre, l’allora presidente della Corea del Sud Park Geun-hye è stato arrestato per corruzione sulla scia di un’indagine che aveva portato poco prima Lee Jae-yong –erede della dinastia Samsung e uno degli uomini più ricchi del paese– ad essere condannato a 5 anni di carcere. Infine, la Korea Fair Trade Commission è stata accusata di protezionismo in più di un’occasione dalla stampa internazionale e dagli esperti; in particolare quando, nel 2015, Apple si è guadagnata uno storico 33% di market share del mercato smartphone nel paese, e la FTC formò una task force per determinare se e quanto le multinazionali straniere ledessero gli interessi delle società domestiche.