È durato la bellezza di 11 ore, il blackout che ha colpito i server Apple. Fino a ieri, alcuni problemi tecnici hanno impedito a milioni di utenti di scaricare aggiornamenti, app, libri e musica. I danni sono ingenti, e la colpa di Apple.
Nella giornata di ieri, App Store, iBooks, iCloud e iTunes non sono stati accessibili per parecchio tempo; in una comunicazione ufficiale, Apple ha individuato l’origine del problema:
Ci scusiamo coi nostri clienti per i problemi che registrano su iTunes e sugli altri servizi questa mattina. La causa è un errore di DNS interno presso Apple. Stiamo lavorando per ripristinare tutti i servizi per tutti i clienti al più presto possibile, e ringraziamo tutti per la pazienza.
L’unico servizio che funzionava era Apple Pay, ma sarebbe stato meglio il contrario, almeno dal punto di vista finanziario. Si stima infatti che durante il tempo in cui è stato offline, l’App Store ci abbia rimesso qualcosa come 10 e più milioni di dollari in vendite sfumate. Un giochetto che è costato uno scivolone in borsa dello 0,70% e che ha generato l’ilarità della Rete.
Ad esempio qualcuno cinguetta al vetriolo:
L’iTunes Store potrà pure essere giù, ma si sono assicurati di farci avere l’icona di Apple Watch sull’iPhone. Questione di priorità.
Altri fanno riferimenti alla durata della batteria di Apple Watch:
Se il blackout dura più di 9 ore, possiamo dire che è stato già “tutto il giorno” giusto?
Altri infine ci scherzano su: “Lasciate che vi presenti questo pezzo d’antiquariato: si chiama RADIO e non ha bisogno di Internet.”
#iTunesDown so everybody lemme introduce u to this antique: it's called RADIO – and no internet required pic.twitter.com/xCN9ku4Z1s
— Derry London ✈️ (@Derry_London) 11 Marzo 2015