Ieri è stata una giornata storica nell’ambito della vendita della musica online, attraverso l’annuncio della nuova partnership sottoscritta tra Apple ed EMI, la quale prevede la vendita di contenuti musicali DRM-free. Nel tardo pomeriggio è emerso un punto che mitiga decisamente l’entusiasmo di questi giorni: Les Echos e Le Soir hanno pubblicato la notizia di una nuova indagine che l’Unione Europea starebbe svolgendo nei confronti di iTunes Store, poiché violerebbe le leggi della libera concorrenza.
Apple e le principali major discografiche, in particolare Universal, Warner, EMI e Sony BMG, sono state chiamate a rispondere in relazione all’impossibilità per ogni utente di potere acquistare songs dagli altri paesi che costituiscono l’UE. L’oggetto di “studio” della Commissione Europea è proprio il set-up dello store online, il quale è in conflitto con l’articolo 81 del trattato europeo che proibisce gli accordi di restrizione territoriale. E’ importante sottolineare che il presunto monopolio de facto di Apple non è in discussione.
Le compagnie incriminate hanno 2 mesi per fornire una risposta scritta a Neelie Kroes, European Commissioner for Competition. Se la Commissione Europea rintraccerà una violazione dell’articolo 81, sarà in diritto di infliggere ammende, che potrebbero arrivare anche al 10% dell’entrate annuali di ciascuna azienda ritenuta colpevole.
Per noi europei la battaglia verso la fruizione libera e totale della musica sembra sempre lontana.