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Aggiornamento del 4 febbraio 2014, a cura di Giacomo Martiradonna.
Apple sta testando diverse modalità di ricarica per il suo vociferato progetto di smartwatch, ribattezzato dalla Rete iWatch. E una delle caratteristiche principali, rivela il New York Times, sarà costituita dalla ricarica wireless, anche se non è ancora chiaro come avverrà.
La testata scrive a riguardo:
Per il suo orologio da polso, Apple sta testando da tempo un metodo di ricarica della batteria senza fili attraverso l’induzione magnetica, secondo una persona che è stata messa a parte della cosa. Una tecnologia simile è già in uso in qualche smartphone Nokia: quando un telefono viene posizionato su un piano di ricarica, una corrente elettrica crea un campo magnetico che a sua volta crea voltaggio con cui alimentare il telefono.
Altre opzioni prevedono l’impiego dell’energia solare, nonché sistemi di ricarica automatica basati sui movimenti del braccio. Per queste tecnologie, tuttavia, ci vorrà probabilmente ancora qualche anno perché possano seriamente sopperire al fabbisogno energetico del nuovo gingillo.
Tra l’altro, il New York Times torna a battere sul tasto del vetro curvo:
L’iWatch dovrebbe avere uno schermo con vetro curvo, e una delle idee è di aggiungere uno strato a carica solare a quello schermo, che potrebbe alimentare il dispositivo di giorno. Un altro esperimento presso Apple ha a che vedere con la ricarica della batteria attraverso i movimenti, un metodo che è già usato in molti orologi moderni. Il braccio di una persona potrebbe funzionare come una picca stazione di ricarica che genera e invia corrente al dispositivo camminando, secondo un brevetti Apple depositato del 2009.
D’altro canto, l’energia solare è una vecchia fissazione di Cupertino; lo stesso Tony Fadell, il papà dell’iPod, aveva dichiarato che iPhone e iPod touch a energia solare erano inizialmente nei piani della mela, salvo poi abbandonarli per la semplice ragione che questi dispositivi passano solitamente parecchio tempo in borse, zaini e tasche. Ma per un orologio da polso, in effetti, le cose potrebbero andare in modo parecchio diverso.
iWatch basato su iOS, ma il problema è l’autonomia
A quanto pare Apple avrebbe deciso di realizzare uno smartwatch basato su iOS, invece di utilizzare il sistema operativo proprietario realizzato per l’iPod nano di quinta generazione, graficamente molto simile ad iOS ed in grado di gestire il piccolo touchscreen da 1.5 pollici.
Oltre a dover adattare iOS alla gestione di un display più piccolo, il principale problema degli ingegneri di Cupertino pare sia legato all’autonomia dell’iWatch. L’obiettivo era quello di garantire una carica di almeno 5 giorni, ma i prototipi realizzati non raggiungerebbero i 2 giorni di autonomia, come del resto avviene per la maggior parte degli smartwatch dotati di un tradizionale display touchscreen.
Apple sarebbe anche al lavoro per modificare iOS in modo da consentire una perfetta integrazione tra l’iPhone e l’iWatch, sia per quanto riguarda le applicazioni, sia per quanto riguarda la comunicazione tra i due dispositivi, che molto probabilmente avverrà attraverso una connessione Bluetooth 4.0.
A Cupertino sembra che si stiano rivivendo i momenti del lancio del primo iPhone, quando tutti gli ingegneri di OS X vennero assorbiti dal progetto iPhone per poter lanciare in tempo il dispositivo. Secondo diverse indiscrezioni infatti il debutto dell’iWatch è atteso entro la fine del 2013.