Ormai è praticamente certo che nell’evento del 9 settembre Apple presenterà il cosiddetto iWatch, il primo dispositivo indossabile della Mela, dato che nelle ultime ore non sono giunte smentite, anzi i maggiori quotidiani americani stanno facendo a gara per rivelare in anticipo alcuni dettagli e far crescere la curiosità anche nei più distratti.
Dopo le indiscrezioni dell’autorevole Wall Street Journal, che in passato ha dimostrato di avere notizie di prima mano dai vertici di Cupertino, anche il New York Times rivela alcuni dettagli dell’iWatch.
L’iWatch dispone di un display flessibile che è protetto da una copertura in zaffiro, un tipo di vetro più duro, ci hanno detto. Il circuito del dispositivo, che include i sensori e chip, è stato descritto come molto piccolo, delle dimensioni di un francobollo.
Per ricaricare la batteria, lo smartwatch si baserà su un metodo di ricarica senza fili. Apple aveva ad un certo punto testato la ricarica solare per l’orologio, ma l’esperimento è fallito.
Molti smartwatch presentati in questi giorni all’IFA di Berlino utilizzano un’apposita base con dei contatti per ricaricare la batteria, il motivo è che una classica porta micro-USB non sarebbe impermeabile, per cui questi dispositivi hanno una serie di contatti esterni.
A quanto pare Apple ha preferito una soluzione più raffinata per dare la carica all’iWatch, un sistema senza fili che si basa sull’accoppiamento induttivo, che però richiede comunque un’apposita base sulla quale appoggiare l’iWatch.
Il display OLED flessibile con vetro in zaffiro invece farebbe propendere per una forma squadrata dell’iWatch, come quella dell’Asus ZenWatch, piuttosto che la classica forma circolare degli orologi a lancette, come nell’LG G Watch R.
Chissà però che Apple non ci stupisca con un iWatch completamente flessibile, come il concept mostrato nell’immagine qui sopra, che in qualche modo riprende il concept Nokia 888 di 6 anni fa. D’altra parte un brevetto di Apple mostrava proprio un cinturino flessibile composto da tante piccole batterie, l’unico modo per ottenere un’autonomia di alcuni giorni in un dispositivo così piccolo.