HTC, Motorola e soprattutto Samsung: sono questi i nomi delle società attualmente in guerra contro Apple, che come sicuramente saprete ha accusato le proprie concorrenti di aver copiato in un modo o nell’altro quanto realizzato in quel di Cupertino per iPhone e iPad. Accuse che continuano ad andare avanti in procedimenti legali sparsi per il mondo, dando luogo anche a divertenti parodie più o meno schierate.
Tra le varie accuse di Apple, troviamo non solo quelle riguardanti il design fisico dei dispositivi, ma anche quelle collegate al software installato su di essi: è ricorrente sentire “Samsung ha copiato”, anche quando a conti fatti il software in questione è Android, ideato e portato avanti da Google. La cosa strana è quindi che Apple non ha mai accusato direttamente l’azienda di Mountain View, che a sua volta pur sentendo un certo fischio nelle orecchie non è mai entrata nel merito dei procedimenti di cui sopra, anche se passate voci di corridoio la volevano impegnata in seconda linea.
E non stiamo parlando solo di patch per impedire blocchi, ma anche di quello che CNET descrive come un ruolo di supporto e coordinamento insieme a Samsung su strategie legali, dando consigli e fornendo assistenza anche nella ricerca di prove, secondo quelle che sarebbero fonti vicine alla battaglia in corso tra Apple e l’azienda coreana.
Il collegamento tra Google e le tre aziende nominate a inizio post si fa ancora più evidente quando si fa un nome: Quinn Emanuel, colosso legale con sedi in tutto il mondo, Silicon Valley compresa. Non è infatti una coincidenza che Quinn Emanuel sia in cima alle preferenze di Google per questioni legali, e che lo stesso studio sia stato scelto proprio da HTC, Motorola e Samsung per le cause legali contro Apple. Tutto ciò si riallaccerebbe chiaramente all’assistenza fornita dalla società di Larry Page dentro e fuori il tribunale.
Le tracce della lotta tra Apple e Google (o tra iOS e Android se preferite) ci portano fino a un fronte nettamente più scoperto: dal lato di Google con l’arrivo dei comandi vocali in stile Siri e la recente introduzione di Chrome per iOS, mentre da Apple con la rimozione dell’app di YouTube da iOS 6 e la cancellazione di Google Maps dallo stesso.
Una guerra a tratti silenziosa, distante nel rumore dall’idea di termonucleare di Steve Jobs, ma nei fatti sempre più vicina a essa.