Già da un po’, App Store sta seguendo una politica di riduzione del proprio listino. Meno applicazioni, ma di maggiore qualità, sembra essere lo slogan di questa campagna.
La nuova politica di App Store ha ritirato dalla vendita le applicazioni a carattere sessuale, nel febbraio di quest’anno. Ora le prossime vittime sembrano essere le applicazioni “cookie cutter” per iPhone: quei prodotti che non offrono molto più di un’applicazione web, usando semplici template per riproporre contenuti già presenti in Internet.
Eric Litman, direttore generale di Medialets, ha dichiarato che Apple mira ad aumentare la qualità della propria offerta. “La differenza tra un iPhone e un’altra piattaforma smartphone si ottiene solo se l’esperienza dell’utente va oltre il semplice surfare sul Web. Sono le applicazioni di qualità che spingono ad usare e a comprare l’iPhone”, afferma Litman.
Voci di corridoio vanno anche oltre. Jason Kincaid di TechCrunch suggerisce che la nuova politica di riduzione del listino possa mirare a ridurre l’altissimo (e ridondante) numero di applicazioni di lettura di ebook che App Store contiene.
Adesso immaginate di scaricare un libro e per leggerlo vi venga proposto uno dei molti programmi usabili e curati presenti su App Store, dal prezzo contenuto tra 99 cent e 1 dollaro. Data la prossima uscita di iBook, il software di lettura di libri digitali per iPad, dubito che questa “esperienza dell’utente” sia la più auspicata da Apple.
[Via MacRumors | Foto Jason Brennan]