In un’interessante analisi su HP e sulle sue eventuali possibilità di ripresa, Bloomberg Businessweek ha rivelato qualche interessante retroscena risalente al 2010 e relativo al rapporto tra Steve Jobs e il CEO di HP di allora, Mark Hurd. E di come si sarebbe speso per tentare di salvare l’avversario e amico.
Storicamente, l’estromissione di Hurd da HP è stata spesso accostata all’immagine della funesta cacciata di Jobs da Apple nel 1985, e forse proprio per questa ragione si era creata affinità tra i due. A onor del vero, Hurd era stato accusato di molestia sessuale e di irregolarità nei rimborsi spese, quindi non proprio una vicenda analoga, ma tant’è. Jobs, cui capitava spesso di dare una mano o un consiglio alle personalità della Silicon Valley (per esempio a Sergey Brin e Larry Page di Google, o a Marc Benioff di Salesforce), sentiva che Hurd era la persona giusta per evitare che la spirale negativa colpisse HP, e si attivò per evitarlo come poteva:
Tre giorni dopo aver dato le dimissioni come CEO sotto la pressione del Consiglio d’Amministrazione della società, Hurd ha ricevuto un’email da Steve Jobs. Il fondatore di Apple voleva sapere se aveva bisogno di qualcuno con cui parlare. […]
Hurd incontrò Jobs a casa sua a Palo Alto, secondo le persone che conoscono entrambi ma che hanno preferito non essere identificate per non compromettere la fiducia reciproca. I due sono stati più di due ore assieme. Jobs ha portato Hurd a fare la consueta passeggiata attorno al quartiere fitto di alberi. In numerose occasioni durante la loro conversazione, aveva scongiurato Hurd di fare qualunque cosa fosse necessaria per riallacciare i rapporti col Consiglio d’Amministrazione, così che potesse fare ritorno. Jobs si era perfino offerto di scrivere una lettera al CdA HP e di chiamarli uno per uno.
A dire di Jobs, HP era tanto vitale per la salute complessiva dell’intera Silicon Valley, quanto Hurd era importante per HP. Eppure, nonostante gli sforzi accorati e nonostante la morte sia sopraggiunta appena un anno dopo, ha avuto il dispiacere di vedere HP crollare sotto il suo stesso peso.
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